Gattuso: "Amrabat ai Mondiali mi ha commosso, sembravo io"

ROMA –Era da tanto che non vedevo un giocatore simile a me, ma l’ho visto ai Mondiali: Amrabat. Mi ha commosso molto, sembravo io quando giocavo a 27 anni”. A dirlo è l’allenatore del Valencia, Rino Gattuso, in una lunga intervista al quotidiano sportivo spagnolo AS, in cui parla del suo attuale ruolo e della differenza rispetto a quanto era giocatore. “La vita era molto migliore quando giocavo – ha ammesso -, da allenatore proprio non ce l’hai. Devo ringraziare mia moglie, non so come stia ancora con me, ma in qualche modo devo cambiare, perché non puoi passare 18 o 19 ore a pensare al calcio”. Con lo sguardo ‘diverso’ dell’allenatore, ammette di non essere certo di volere in squadra il Gattuso giocatore. “Ho corso tanto e tatticamente ero fortissimo – spiega – ma sicuramente nel calcio moderno mi mancherebbe qualcosa. Avevo carattere, ma per il modo in cui mi piace giocare non basta avere carattere. Ora vedo il calcio in modo totalmente diverso rispetto a quando giocavo. Se guardi le partite del Milan o del Napoli quando ero lì, non pressavamo in attacco. A Valencia è il primo anno che lo faccio”.

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