Gattuso ad alta tensione: “Dimissioni? Se mi girano me ne vado in Kuwait…”

Il tecnico dopo le polemiche dei giorni scorsi: “Mi chiedono sempre se mi dimetto. Ma perché devo farlo? Lavorerò al Napoli fin quando me lo consentiranno. Se poi al presidente De Laurentiis non va bene, sono un dipendente e mi manda via”

Rino Gattuso è arrabbiato dopo il 4-2 allo Spezia che ha portato il Napoli in semifinale di Coppa Italia. Notevolmente arrabbiato. Non tanto per i due gol subiti nella ripresa dai suoi sul 4-0 che l’hanno infastidito non poco. Ma per le polemiche che in questi giorni l’hanno coinvolto. Col presidente De Laurentiis che sembrerebbe non più contento del suo operato. Davanti ai microfoni, nel dopo gara, è un fiume in piena. “Sono un professionista, non ho bisogno di fiducia. Ogni volta mi viene chiesto sistematicamente se ho intenzione di dimettermi. Non capisco perché ogni volta sento dire che mi devo dimettere. Non mi dimetto. Faccio bene il mio lavoro, devo anche avere rispetto della mia famiglia. Questa è la quarta semifinale di Coppa Italia che faccio, ma nessuno lo sottolinea – dice il tecnico -. Tutto quello che sta succedendo qui a Napoli mi sembra eccessivo. Sembra sempre che questa squadra non faccia nulla, ma non è così. Ma non mi deprimo, sono un uomo “cazzuto”. Se mi girano i due minuti, me ne vado ad allenare in Kuwait, non ho problemi. Lavorerò al Napoli fino a quando mi faranno lavorare. Se poi al presidente non va bene, sono un dipendente e mi manda via”.

Salto di qualità

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Sulla partita, analizza. “Dobbiamo far ritrovare la condizione a Mertens e Osimhen. Osimhen ha avuto il covid, ha fatto solo sei partite. Mertens sta recuperando dal problema alla caviglia. Giocando in 9 non era facile, sono entrambi al 30-40%. Sia con lo Spezia che col Verona ci hanno dato poco, ma possono farci fare il salto di qualità, hanno bisogno di tempo. Il primo tempo è stato ottimo, abbiamo fatto cose meravigliose. De Laurentiis? Ha parlato alla squadra e mi ha tranquillizzato, ma non c’è nulla da tranquillizzare. Vogliamo arrivare tra le prime quattro classificate. Sono tranquillo, non ho bisogno di fiducia e non voglio ascoltare domande sulle dimissioni. Al Milan mi sono dimesso ma perché credevo di non poter fare di più”.

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