Gasperini, vendetta infinita In casa batte sempre l’Inter

Gian Piero Gasperini, tecnico dell'Atalanta. LaPresse

Gian Piero Gasperini, tecnico dell’Atalanta. LaPresse

Il vendicatore ha colpito ancora: quando l’Inter va a casa Gasperini, sono dolori. Dall’esonero interista in poi, Gasp sa solo battere i nerazzurri, e il bilancio è salito a quattro vittorie su quattro: tre sulla panchina del Genoa, cui si è aggiunto il 2-1 di oggi a Bergamo al timone dell’Atalanta. Gasp non perdona e, ironia del destino, l’Inter si ritrova con 11 punti dopo 9 turni, partenza disastrosa che mancava dal 2011-12, quando la stagione era iniziata proprio con Gasperini in panchina (esonerato dopo 4 partite, venne rilevato da Ranieri).
l’analisi — La quarta “vendetta” di Gasp contro la sua ex squadra potrebbe costare cara a Frank de Boer, che adesso rischia grosso. Il tecnico dell’Atalanta, che dell’esperienza a Milano disse “sono stato giudicato incapace da gente incapace”, preferisce concentrarsi sul risultato di oggi: “Sono molto soddisfatto – commenta a fine gara -, soprattutto del primo tempo in cui abbiamo fatto molto meglio dell’Inter, giocando con lucidità e buona qualità. La mia espulsione? Abbiamo iniziato la ripresa con qualche punizione contro, l’ammonizione a Konko mi ha dato fastidio, e dopo il gol di Eder qualche parolina mi è scappata”. Dopo una partenza così così, la sua Atalanta è decollata, portandosi a casa 10 punti in 4 partite: “All’inizio qualche partita è andata anche storta, ma fa parte del processo di crescita di una squadra: ora siamo un gruppo che a tratti gioca anche un buon calcio e che raccoglie punti di giornata in giornata. Sono particolarmente soddisfatto perché questa vittoria è arrivata con sicurezza, tranquillità e precisione in campo, a differenza di altre occasioni in cui abbiamo fatto risultato senza giocare bene. L’Inter? Rimane una grande squadra, ha individualità che le danno la possibilità di colpire sempre, come nel caso del gol di Eder: ha tirato una «fucilata»…”.

 Gasport 

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