Gasperini punge gli arbitri: “Episodi pesanti contro di noi”

Contro la Salernitana i nerazzurri vogliono confermare i progressi di Coppa: probabile spazio per Koopmeiners e Ilicic. Ma il tecnico polemizza: “Episodi ‘sfortunati’ ma sempre in una direzione”

Dal nostro inviato Andrea Elefante

17 settembre – Zingonia (Bg)

Fu vera ripartenza? Il campionato può dare ragione alla Champions, dunque è a Salerno che l’Atalanta potrà dimostrare che il segnale – importante – di Vila-Real non è stato casuale. Dopo un punto in due partite, la Dea cerca lo scatto che serve per non perdere troppo terreno dalle prime: la stagione è appena iniziata, alla squadra di Gasperini di questi tempi è già capitato di dover inseguire, ma prima della prossima sosta ci sono quattro partite che possono dire molto: aprire bene questa partita a poker, con la “mano” teoricamente più semplice (poi ci sono in serie Sassuolo, Inter e Milan), sarà importante.

E il Gasp non lo nasconde: “Difficile dire quale sarà la più difficile di questo ciclo: tre partite in otto giorni sono un bel test, per vedere quello che possiamo fare. A Salerno troveremo grande entusiasmo di pubblico, so la spinta che può dare ai giocatori. Dovremo essere capaci di isolarci e di pensare solo a quello che succede in campo. La Salernitana forse cambierà modo di giocare: dovremo essere elastici, pronti a “leggerlo” in fretta”. E anche a limitare Ribery, probabilmente alla prima gara da titolare: “La carta d’identità è quella, ma l’anno scorso gli ho visto fare cose straordinarie: un grande campione e una grande scelta della Salernitana, me lo aspetto da trequartista, dietro una o due punte. In ogni caso sarà una partita delicata: non dobbiamo pensare alla classifica, ma a continuare a proporci, possibilmente bene come abbiamo fatto ultimamente”.

In Europa

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La buona prestazione di Vila-Real per lui non è stata una sorpresa: “Solo l’ennesima dimostrazione che l’Atalanta sa tenere il campo e ha soluzioni efficaci, senza snaturarsi, anche contro squadra che, come succede in Europa, hanno grande precisione nella tecnica, pur giocando a ritmi molto elevati. Ma mi aspettavo questa risposta: per me avevamo fatto meglio sia del Bologna che della Fiorentina, partite con episodi molto pesanti per noi. Sono stati già archiviati, ma in Italia si ripetono spesso e sempre nella stessa direzione: diciamo che a livello di episodi siamo stati sfortunati”.

A riposo

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Ci si può aspettare un po’ di turnover rispetto alla gara di Champions: “La partita di martedì è stata molto impegnativa, anche a livello nervoso, la Champions sotto questo punto di vista ti toglie energie. Io ho sempre cercato di utilizzare tutti, un po’ di rotazione c’è sempre”. Ma il turnover si può fare anche in campo. Vale soprattutto per Zapata: “Ha dovuto accelerare il rientro, ma viene da due partite positive. Con lui c’è sempre poco turnover, anche perché manca Muriel: Luis sta migliorando, ma solo la prossima settimana avremo le idee più chiare sulla possibilità di un ritorno prima della sosta. Duvàn può riposare anche se gli si risparmiano 15-30’ ogni partita, a seconda delle possibilità”. Ancora più impossibile avere sempre 90’ da Ilicic, almeno per ora: “Lo vedo sempre molto positivo, con grande voglia di essere protagonista e di fare cose importanti all’Atalanta. Dobbiamo recuperarlo sotto l’aspetto atletico e fisico, ha qualche chilo da togliere che gli impedisce continuità. Non ha ancora i 90’, ma mi dà una disponibilità totale: visto che si gioca ogni tre giorni sarà dentro a tutte le partite, dall’inizio o in corsa”.

Domani potrebbe essere anche l’occasione per il debutto da titolare di Koopmeiners: “Inserirsi in fretta non è scontato, ma lui è un giocatore di valore, e dunque bisogna anche prendersi dei rischi per accelerare il processo e aiutarlo a inserirsi prima, a costo di pagare un po’ dazio”. Quello che è successo anche con Miranchuk, e a volte succede ancora: “Lui per me non è un rebus, dipende da quali sono le aspettative: se lo vedi come un leader, un elemento trainante, in questo momento non lo è, spero lo possa diventare. Comunque è uno che dà sempre il suo contributo: a volte determinante e a volte meno”.

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