Gasperini-Juric: obiettivi e idea di calcio. Sarà la solita sfida ad altissima pressione

Il pressing al potere, le loro squadre al top in Italia: Gasp cerca l’Europa, Ivan la rivincita dell’andata

Andrea Elefante-Mario Pagliara

27 aprile – Milano

Alta pressione. Non è una novità, per Gian Piero Gasperini e Ivan Juric. Si parla di approccio ad una sfida anche personale che per i due non sarà mai banale e che anche stavolta affonda le sue radici in motivazioni forti: sarebbe ingannevole ritenerle tali solo per il tecnico nerazzurro. La prossima Europa dell’Atalanta viaggia sul filo di un obbligo, quello di vincere tutte le prossime cinque partite, o comunque di fare più punti possibili: a Venezia ha ricominciato a tessere una tela delicatissima, stasera non può permettersi di disfare già tutto. E non c’è da illudersi: l’appagamento da classifica tranquilla è concetto che a Juric fa l’effetto orticaria. Tanto più pensando all’immeritata sconfitta della prima giornata, arrivata al 91’. “Avevamo fatto una bella partita, stavolta vogliamo fare un grande risultato. Sarà una gara tosta ma non impossibile”.

L’efficacia del pressing

—  

Ma si parla anche di filosofia di gioco: un calcio giocato in avanti, sempre intenso, possibilmente da non lasciare il respiro. Alta pressione, appunto. O pressing al potere, come da classifica del PPDA (passes per defensive action), indice che nasce dal rapporto tra i passaggi effettuati dalla squadra avversaria nella propria metà campo e i tentativi di intercetto (contrasti, palle rubate, falli): più il numero è alto, meno la pressione è continua. Per PPDA il Torino è la squadra della Serie A che concede meno passaggi tra un tentativo di disturbo e l’altro (e anche quella che pressa meglio, oltre che di più, in base ai passaggi completati dagli avversari), seguito proprio dall’Atalanta.

Sentimenti

—  

Le origini gasperiniane per Juric sono sempre state un motivo di orgoglio. Fino al punto di definire il Gasp, la settimana scorsa, come “il caposcuola” di una nuova generazione di allenatori che sta seminando in Serie A un calcio “molto simile alla tendenza presente da anni soprattutto nella Bundesliga, incentrata sulla volontà di dominare le partite attraverso il gioco. Gasperini mi ha fatto imparare tutto – ha chiuso Juric, che ieri ha consegnato le sue dichiarazioni della vigilia a Torino Channel -, è grazie a lui se sono quello che sono, a livello professionale ma anche sul piano umano. Mi ha fatto capire anche come mi devo comportare: lo ringrazierò per tutta la vita. Giocare contro di lui è un grande stimolo”.

Precedente Dal Bologna al Bologna: la freccia Dumfries vuole trascinare l'Inter allo scudetto Successivo Diretta Atalanta-Torino ore 20.15: dove vederla in tv, streaming e probabili formazioni

Lascia un commento