Gasp: “Inter prima con merito, ma l’Atalanta è in crescita”

Il tecnico alla vigilia del match con la capolista: “Dovremo limitare Lukaku e Lautaro. Mai vinto con loro al Meazza? Per la legge dei grandi numeri…”

Dal nostro inviato Andrea Elefante

7 marzo – ZINGONIA (Bergamo)

Il test capolista, per capire tante cose. Se la classifica dice la verità o se l’Atalanta ha qualcosa da rimproverarsi per quanto (non) fatto fino ad oggi. Se il decollo di inizio anno solare (stessi punti della rivale nerazzurra, dall’inizio del 2021: nessuno ha corso così in Serie A) ha un futuro di continuità. Se contro la più grande delle grandi la squadra di Gasperini confermerà di saper guardare negli occhi chi è partito con più ambizioni di lei, come ha fatto più di una volta, fino ad oggi. Se il ritorno di Champions con il Real Madrid – è un test anche in funzione di quella gara, ha detto il Gasp – fra nove giorni sarà ancora aperto a qualche sorpresa. Se, soprattutto, l’Atalanta può “cambiare” definitivamente obiettivo finale: da una generica qualificazione europea alla terza qualificazione consecutiva alla Champions League.

Pericolo LuLa

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L’Inter domani sera dirà, ma il tecnico si aspetta che “parli” soprattutto la sua Dea. E parli anzitutto per sé: “Abbiamo il tifo di tutta l’Italia non interista? Ma noi giochiamo per noi, non per fare favori o dare dispiaceri ad altri. Questa è una partita che può dire molto sul nostro momento e le nostre condizioni. L’Inter è prima con merito, ha cambiato marcia, ha un buon distacco sulla Juve, è sicura candidata a vincere il campionato. Ma 13 giornate sono tante, ha ancora molto da fare: sono tante per tutte, dunque questa partita non decide nulla, ma può alimentare certe chance”. L’Atalanta sa cosa aspettarsi: “La cosa che temo di più è il loro attacco: hanno puntato molto su Lukaku e Lautaro, se sapremo limitare la loro forza offensiva avremo più chance”.

Frecce ed equilibri

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Non è azzardato prevedere che la sfida Hakimi-Gosens sarà “un gran bel duello, uno dei motivi più avvincenti della gara di domani. Sono fra i migliori interpreti europei, con caratteristiche diverse: non dobbiamo dare ad Hakimi spazio e profondità, ma Robin anche tatticamente è un giocatore in grande evoluzione”. Più difficile è capire se, ora che Conte ha puntato con decisione su Perisic e Eriksen, l’Inter avrà un atteggiamento meno attendista di quello avuto a volte in passato: “E’ una squadra che ha più soluzioni e una partita non è mai statica, dipende anche da come si sviluppa. Con Perisic e Eriksen l’Inter è andata avanti nel suo percorso, ha più soluzioni. E questo vale anche per noi: modificare, trovare nuove strade, aiuta sempre a crescere. Quanto valesse Eriksen si sapeva anche quando non giocava: ha precisione tecnica, capacità balistiche. Certo, se migliori da una parte, puoi perdere qualche equilibrio da un’altra: sta a chi ti affronta stanarti e trovare eventuali punti deboli”.

Quei numeri

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Sicuramente l’attacco dell’Atalanta (60 gol contro i 62 dell’Inter) sta dimostrando di non essere da meno: “Sessanta gol e 16 giocatori a segno: il merito è loro. Certo, essere sempre ai vertici di certe classifiche da diversi campionati è una soddisfazione: i gol portano punti, il fatto che segnino in tanti è un segnale di fiducia da parte di tutti. L’esempio è Miranchuk: in allenamento ora fa vedere cose importanti. Ma questa è una squadra sempre alla ricerca di accorgimenti nuovi, che diano qualche soluzione in più. Sotto l’aspetto tecnico si può migliorare sempre, come nella precisione della gestione della palla. Per i bilanci definitivi c’è bisogno di tempo, ma veniamo da una bella striscia: di risultati, ma anche di conferme a livello di atteggiamento, fiducia, positività dell’ambiente. E abbiamo ancora margini di crescita”. Per questo Gasperini affida ai 90’ di domani sera il compito di dargli altre risposte importanti: “Non abbiamo mai vinto a San Siro con l’Inter? Se c’è una legge dei grandi numeri, prima o poi arriverà la volta buona… Intanto ci siamo avvicinati a loro: domani è una prova, un test fondamentale. Come atteggiamento, anche in funzione del Real Madrid. Le nostre ultime partite contro l’Inter sono sempre state molto buone, gli ultimi pareggi in rimonta sono stati giusti, anche soffrendo e correndo dei rischi. Per una volta mi piacerebbe non dover essere sempre noi a rimontare”.

Porta girevole

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Indizi sulla formazione non ce ne sono, ma non sembrano previste grandi sorprese. E Gasperini non pare considerare tale la fiducia a Sportiello per la terza gara di fila: “O gioca lui o gioca Gollini… Sportiello attraversa un ottimo momento, viene da due buone partite: non è stato molto impegnato, ma quando è successo è stato decisivo sia con la Samp che con il Crotone. Merita di continuare a giocare, in questo momento. Io non sono per le gerarchie fra portieri: se ne hai due buoni, puoi sfruttare il momento di uno o dell’altro, come per i giocatori di altri ruoli. Anzi, può essere di stimolo per chi non gioca, per recuperare la miglior condizione”.

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