Furlani: “Milan competitivo, ma non a ogni costo. Eliminare il Decreto Crescita sarebbe folle”

Intervento al Dla Piper Forum: “Il successo economico si sposa con quello sportivo. Abbiamo provato il progetto San Siro e adesso ci buttiamo su San Donato”

L’a.d. rossonero Giorgio Furlani ha parlato al Dla Piper Forum degli sviluppi societari negli ultimi anni del Milan inteso come club: “Con Elliott eravamo entrati come finanziatori – ha ricordato -, ma poi c’è stato il fallimento da parte dell’azionista. Come Elliott abbiamo dovuto, per la crisi in cui si trovava la società, fare un grosso investimento poggiando il nostro progetto su quattro pilastri: prima di tutto i risultati sportivi che non c’erano, poi l’aggiustamento dei costi che erano troppo alti a causa degli stipendi di giocatori che non rendevano, il terzo pilastro era stato investire nella parte commerciale per sviluppare ulteriormente il brand Milan; il quarto era il nuovo stadio che è rimasto… sulla carta. Abbiamo provato il progetto San Siro e adesso ci buttiamo su San Donato. Abbiamo chiuso il primo bilancio in positivo e adesso siamo in fase di crescita. Nell’ultimo anno abbiamo potenziato la parte di business trovando nuove partnership e aumentando quelle esistenti oltre ad aumentare i ricavi a San Siro. Il successo economico però si sposa con il successo sportivo. Competitività sì, ma non a ogni costo”.

DECRETO CRESCITA E MERCATO

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Furlani ha poi parlato del Decreto Crescita: “Toglierlo equivarrebbe alla distruzione del calcio italiano: anche grazie a questo abbiamo ottenuto risultati nelle coppe europee che in passato non si ottenevano. A livello economico siamo sotto altri mercati, è impossibile per tutti i club fare un progetto stadio, ci sono limitazioni sugli extracomunitari, abbiamo contratti con i calciatori più corti rispetto ad altri Paesi… L’unica cosa che ci dà un vantaggio è il Decreto Crescita. Eliminarlo vorrebbe dire tornare al 2017-18. Sarebbe una follia a livello di economia nazionale”. Nessuna voglia di rispondere su temi di mercato e così, quando gli è stato chiesto se la cessione di Tonali indica la strategia di voler cedere ogni anno un big per poi fare mercato e se i top player la prossima estate rimarranno, Furlani se l’è cavata con un “Non lo so, vediamo”. Parole che, lontano dai microfoni, sono state spiegate con la volontà di non parlare in un simile contesto di acquisti e cessioni di calciatori.

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