Furia Garcia: “La Roma? Non è stato facile liberarmi”

Neanche il tempo di accomodarsi in panchina, per il primo appuntamento di campionato contro il Psg, domani, che Rudi Garcia si sfoga già contro la Roma. O meglio, contro la dirigenza che gli avrebbe reso la vita complicata, impedendogli di fatto di scegliere liberamente una squadra dopo essere stato rimosso dalla guida della Roma. E il francese lo fa sparando a zero dalle colonne dell’Equipe, con un’intervista che apre il quotidiano sportivo odierno: “I dirigenti della Roma avrebbero potuto comportarsi con più eleganza”.

PROPOSTE — Il problema, per Garcia che ha rilasciato una lunga intervista ai giornalisti dell’Equipe Vincent Garcia e Mathieu Gregoire dopo il primo allenamento da marsigliese, è stata la strategia del club giallorosso nei suoi confronti: “Mi aspettavo che la Roma mi liberasse, non è stato semplice. Avrebbero potuto essere più eleganti, per dirlo francamente. (…) Per essere chiari, a causa delle esperienze estive, il mio primo obiettivo era diventato di lasciare la Roma e avere le mani libere. Oggi non sarei al Marsiglia se la Roma avesse accettato un accordo finanziario su altre proposte che ho avuto prima”.

TRATTATIVE — In pratica Garcia avrebbe potuto anche diventare c.t. del Belgio per condurlo al Mondiale 2018, o tecnico in qualche squadra in Premier League (c’era il West Ham all’ultimo minuto, scrive l’Equipe), Bundeliga o Liga: “Ho avuto molte proposte (…), ma il problema era economico, così mi sono detto che alla fine bisognava che uscissi dalla Roma. Poi è stato un gioco di trattative. Speravano che mi arrivasse un’offerta da un grosso club che pagasse altrettanto che da loro per darmi una bella stretta di mano. Io non ne facevo una questione di soldi, ma quando hai firmato un contratto, è normale rispettarlo. Alla fine, le cose sono semplici: me ne sono andato con meno del 50% di quello che mi dovevano, ma almeno me ne sono andato”. E non manca anche l’affondo sulla decisione, nell’estate 2015, di imporgli altri preparatori atletici: “Fu un errore e oggi non si ripeterebbe: meglio separarsi, perché si guadagna tempo lavorando con persone competenti e di fiducia”. Resta almeno l’affetto per i tifosi romanisti, ricordato ieri in conferenza stampa: “Sono stati eccezionali”.

 Alessandro Grandesso  

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