Fuori Calha e Barella, contro la Fiorentina dovrà “guidare” Mkhitaryan

Con le squalifiche dei due compagni, il centrocampo nerazzurro poggerà sull’armeno. Storia di un 35enne diventato fedelissimo di Inzaghi

Andrea Ramazzotti

27 gennaio – 10:53 – MILANO

E’ “rimasto” solo… Henrikh Mkhitaryan. Con Nicolò Barella e Hakan Calhanoglu squalificati per un turno dal Giudice sportivo, domani sera al Franchi l’unico titolarissimo della mediana di Inzaghi sarà l’armeno che, a dispetto dei 35 anni compiuti pochi giorni fa (21 gennaio), sta vivendo l’ennesima stagione super di una carriera importante. Toccherà a lui guidare Asllani e Frattesi, due nazionali dall’indubbio valore che però in questo 2023-24 di chance dall’inizio ne hanno avute poche. E siccome a Firenze lo scorso anno è stato proprio Micki a fissare all’ultimo secondo del recupero il punteggio sul 4-3 finale grazie a un rimpallo fortunato su rinvio di Venuti, i tifosi nerazzurri sanno di avere una… guida sicura.

tre colonne

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Calhanoglu era stato squalificato già dopo l’ultima gara di campionato, la trasferta sul campo del Monza, perché aveva preso il quinto giallo della sua stagione. Stessa sorte è toccata a Barella nella finale della Supercoppa Italiana. L’Inter il regolamento sui diffidati della Supercoppa non lo ha per niente gradito perché, filtra da viale della Liberazione, adesso i nerazzurri accumuleranno cartellini gialli in 40 gare invece che in 38 come le dirette concorrenti per il tricolore. Ma questo è un altro discorso… Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan sono stati titolari in tutte e 13 le ultime sfide di campionato, oltre che nelle due partite delle Final Four di Supercoppa Italiana: nonostante Asllani sia parecchio cresciuto rispetto alla scorsa annata e Frattesi sia un nazionale italiano, dubbi sulle gerarchie Inzaghi ne ha avuti pochi. Adesso toccherà all’albanese e all’ex Sassuolo sostituire rispettivamente il turco e il vice capitano. Non sarà un compito facile il loro perché la Fiorentina è un avversario tosto, ma Simone ha fiducia e Micki è pronto a dare loro una mano.

l’oro armeno

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Mkhitaryan è arrivato a parametro zero all’Inter nell’estate 2022, dopo aver vinto la Conference League con la Roma. Mourinho avrebbe voluto trattenerlo nella Capitale, ma Micki già dodici mesi prima aveva parlato con Marotta, Ausilio e Baccin per trasferirsi alla Pinetina. L’operazione non era stata possibile perché la Roma non lo aveva liberato e così è stata rimandata alla scadenza del suo contratto con il club giallorosso. Inzaghi è stato il suo grande… sponsor e quando a fine settembre 2022 Brozovic si è infortunato con la maglia della nazionale,  Simone ha affidato la regia a Calhanoglu, piazzando Mkhitaryan nel ruolo di mezzala sinistra.  In un colpo solo, così, l’Inter ha scoperto quello che, insieme a Rodri, è probabilmente il miglior regista del Vecchio Continente e ha apprezzato a pieno il valore dell’ex United, uno che gioca con i piedi (buoni) ma soprattutto con il cervello. Aggiungiamo un particolare non trascurabile a conferma di una mente brillante e lungimirante: Henrikh ha abbandonato la sua nazionale per allungarsi la carriera e il premio è stato il rinnovo fino al 2026 che il club della famiglia Zhang gli ha fatto firmare a dicembre, sfruttando gli ultimi giorni per ottenere i vantaggi del Decreto Crescita. 

impressionante

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Mkhitaryan ha giocato finora tutte e venti le partite di campionato dell’Inter e nell’ultima in cui non è stato titolare, il 30 settembre a Salerno, il suo ingresso e quello di Lautaro (autore di un poker) sono stati fondamentali per sbloccare il risultato. Finora Micki ha collezionato 28 presenze con 2 reti, entrambe nel derby vinto 5-1 contro il Milan. Al suo attivo però anche 8 tra assist e rigori procurati. Potrebbe segnare di più in rapporto alle conclusioni tentate? Forse sì, ma nella manovra il suo marchio è indelebile e soprattutto è eccezionale nel trasformare le azioni da difensive a offensive, nel partecipare alle ripartenze e nell’inserirsi in zona gol. Perché la carta d’identità dice che le sue primavere sono 35, ma quando corre palla al piede sa sempre qual è la cosa giusta da fare. Ecco perché Asllani e Frattesi avendolo al loro fianco domani saranno più tranquilli.

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