Fonseca saluta: “Vado via con orgoglio e la Roma nel cuore”

Il tecnico giallorosso: “Che cosa lascio? Una squadra che gioca un buon calcio e un po’ di equilibrio. Ma adesso pensiamo allo Spezia, è importante vincere”

Neppure nell’ultima conferenza della sua gestione Paulo Fonseca deroga alle sue regole: abbottonato, non si sbilancia su quelli che sono stati i due anni a Roma né su quella che sarà la partita di domani contro lo Spezia. Si limita a dire: “È una gara fondamentale, i giocatori si sono allenati bene in questa settimana, sono motivati, tutti abbiamo la consapevolezza che conti vincere per giocare in Europa il prossimo anno. Siamo concentrati e preparati per una buona partita. Lo Spezia gioca un buon calcio, il suo allenatore avrà un ottimo futuro, non è facile giocare contro di loro”. Fine.

PAROLE D’ADDIO

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Su cosa lascia, Fonseca parla di rapporti e relazioni umane. Era venuto per riportare la Roma in Champions e provare a vincere un trofeo, i risultati non sono arrivati e la sua gestione, numeri alla mano, è la peggiore degli ultimi 10 anni. Almeno in campionato, dove la Roma non andava sotto il sesto posto dal 2011. La semifinale di Europa League è invece il momento più alto: “Ed è la prova – rivendica Fonseca – che il gruppo non si è rotto a gennaio dopo il derby perso e l’eliminazione contro lo Spezia”. In quel periodo a Dzeko è stata tolta la fascia di capitano: “In ogni squadra ci sono questo tipo di situazioni, l’ultima partita di Edin (il derby, ndr) ha dimostrato che è tutto risolto. Per me – aggiunge Fonseca – è stato un grande orgoglio allenare qui, ho imparato molto. Vado via, ma vado via con la Roma nel cuore”. Dopo aver celebrato Darboe (“la sua qualità migliore è il coraggio”) e dopo aver spiegato che Pedro ha pagato i problemi fisici avuti quest’anno, Fonseca saluta dicendo cosa lascia alla Roma: “Abbiamo fatto tante belle partite, la Roma giocava molto bene, abbiamo praticato un buon calcio. Lascio un po’ di equilibrio, senza fare drammi quando si perde. È importante questa cosa”.

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