Fonseca, la semifinale e il doppio destino. E se diventa re…

In semifinale di Europa League il tecnico portoghese non è mai arrivato. Ma la sfida di domani all’Olimpico contro gli olandesi vale molto di più…

Giovedì 7 aprile del 2016, Braga-Shakhtar Donetsk 1-2. Quel giorno lì di cinque anni fa Paulo Fonseca toccò il suo picco a livello internazionale. Quarti di finale di Europa League, partita di ritorno, il suo Braga uscì con le ossa rotte dal doppio confronto con lo Shakhtar (all’andata gli ucraini avevano vinto per 4-0), proprio la squadra dove sarebbe andato ad allenare da lì a pochi mesi. Il percorso fatto con i portoghesi, però, lo mise in mostra a livello europeo, esattamente come può succedere domani con la sfida con l’Ajax. Perché anche Paulo Fonseca domani si gioca tanto, se non tutto. Ad iniziare dalla panchina della Roma.

Due strade

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Quarti di finale, dunque. Più in là Fonseca non ci si è mai spinto e già questo basterebbe per far capire l’importanza della sfida dell’Olimpico. Arrivare in semifinale, a prescindere che poi sia contro il Manchester United o il Granada, sarebbe già di per sé un traguardo storico, perché vorrebbe dire arrivare fin dove l’allenatore portoghese non si era mai spinto prima. E gli garantirebbe una vetrina importante, esattamente come accadde cinque anni fa, quando con il piccolo Braga si spinse tra le prime otto di Europa League. Ecco, portare la Roma nella top four vorrebbe dire acquistare consensi e veder crescere il proprio spessore internazionale. Ed in un momento in cui Fonseca non è ancora sicuro del suo futuro, lo aiuterebbe di certo a guardare il domani con maggiore serenità. Un domani, però, che non è ancora detto che sia senza la Roma.

per diventare re

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In caso di vittoria della coppa, infatti, Fonseca diventerebbe di colpo un re, avrebbe il rinnovo automatico per un altro anno (qualificandosi di diritto alla prossima Champions, che poi è l’oggetto della clausola presente nel suo contratto) e difficilmente la Roma penserebbe a cambiarlo. Certo, poi bisognerebbe anche capire – in caso – se sarà lui o meno a decidere di andar via. Perché vincere vorrebbe dire anche andar via da trionfatore. E, come tale, si vedrebbe aprire in giro per l’Europa anche tante altre porte, più o meno allettanti. Insomma, la sfida di domani è davvero l’ingresso per il doppio destino di Fonseca. Ora bisognerà solo capire quale sarà quelle che finirà con il prevalere.

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