Il cambio di proprietà, le polemiche, il possibile addio di Dzeko, il mercato strano. Poi però Edin è rimasto, e attorno a lui il tecnico ha completato una rivoluzione… cerebrale
L’attacco della Roma è una coreografia di menti. La squadra, intera, si sta facendo posto con la timidezza di chi rievoca e associa a ogni speranza un’inevitabile delusione. Eppure merita un racconto migliore perché la stoffa è robusta, da qualche tempo. C’è una data. È il 5 luglio, la Roma gioca a Napoli, Fonseca rivede qualcosa di quello che sapeva. Si mette in discussione, rinunciando a qualcosa di sé.