Florentino Perez non ci sta: “La Superlega ripartirà, vi spiego perché”

Il patron del Real Madrid ha fatto il punto sulle più importanti tematiche legate al mondo blancos e non solo. Dalla Superlega al calciomercato madridista, Perez a tutto tondo sul futuro del calcio europeo.

Nata non con  il pieno favore della cronaca e tramontata in tempi più che brevi, la Superlega è stata al centro degli ultimi articolati mesi legati al panorama calcistico europeo. Un programma rivoluzionario quello messo in piedi – seppur per poco – dalle iniziali 12 società fondatrici di quella che, secondo tali progetti, sarebbe dovuta diventare la più grande e importante competizione a livello continentale.

Florentino Perez – numero uno del Real Madrid – si è da sempre dimostrato attivo promotore di una rivoluzione in piena regola, che potesse coinvolgere quanto più possibile l’elitè del mondo calcistico attuale. In un’intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di Onda Cero, il patron della compagine spagnola ha voluto fare il punto proprio sul futuro della Superlega, concentrandosi in maniera particolare sui presunti accordi presi con alcuni club e non solo. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni: “La Superlega va avanti, c’è un accordo vincolante. Ci minacciano per proteggere la loro posizione dominante e le squadre inglesi sono cadute in questa costrizione. Perché non è che se ne sono andate, sono state costrette. Perdiamo otto miliardi e Ceferin si alza lo stipendio. C’è gente che ha dei privilegi e vuole continuare a mantenerli. Hanno già provato a buttarci fuori dalla Champions League ma i tribunali l’hanno vietato. È un campionato e vogliamo che lo comprino. Partiamo dalla storia di ogni club e dal bacino di tifosi che hanno: una gara della Roma non ha lo stesso appeal di una del Manchester United. Il calcio sta perdendo d’interesse, il valore dei diritti audiovisivi cala e questo è un problema. La Superlega è formata dalle squadre che hanno più tifosi nel mondo. Bisognerebbe preoccuparsi di creare una competizione con maggiore attrattiva: i giovani non sono interessati, il pubblico diminuisce e se non si farà nulla la situazione sarà molto brutta”. 

Il patron della franchigia iberica è stato chiamato a rispondere anche ad alcune domande sul divorzio tra il club e Zinedine Zidane. L’ormai ex tecnico dei blancos, infatti, è stato protagonista dell’avvicendamento in panchina con Carlo Ancelotti, tornato alla guida delle merengues dopo l’esperienza vissuta tra il 2013 e il 2015: “Zidane era stanco della stampa in una stagione molto difficile e con tanti infortuni. Ci lega ancora lo stesso affetto di sempre e lo avrei confermato alla guida del Real Madrid. Ho lottato perché rimanesse, giuro sui miei nipoti che non ho letto la sua lettera d’addio, chi l’ha scritta non era Zidane. Gli auguro il meglio, è stata una leggenda e noi lo riconosciamo come tale. Ha il sogno di allenare la Francia e sicuramente ce la farà. Ancelotti? Avevamo bisogno di maggiore esperienza e Raul la sta acquisendo di anno in anno. Un giorno sarà l’allenatore, ha tutte le qualità che servono. Siamo contenti di Ancelotti, pensavamo fosse una buona soluzione; non ho parlato né con Pochettino, né con Allegri, né con Conte”.

Chiosa finale del presidente spagnolo legata alle prossime mosse di calciomercato del club in vista della prossima stagione. Dall’addio di Sergio Ramos al possibile approdo a Madrid di Kylian Mbappè. Diverse le tematiche affrontate da Florentino Perez nella parte finale del suo intervento: “Sergio Ramos? Gli voglio bene come un figlio, lo presi nel 2005. Non sono mai stato presente alla conferenza stampa di un giocatore, è una leggenda per il club. Gli abbiamo offerto un contratto, c’era una scadenza. Ma questa è casa sua e tornerà in un’altra posizione. Mbappè? So cosa vogliono i membri del club e sanno qual è la mia politica, un mix dei migliori giocatori insieme ai giovani. Non voglio parlare di qualcuno che non è nostro. La gente ha fiducia in me e Mbappé è un grande calciatore”.

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