Flop Juve, tifosi e social contro Paratici, Nedved e… CR7. E la Curva Sud…

Secondo oltre il 60% dei lettori di Gazzetta.it, la crisi dei bianconeri sarebbe responsabilità di presidenza e dirigenza per diverse scelte sbagliate. Intanto, gli ultras criticano duramente la squadra con un comunicato

Abbiamo chiamato alle urne i nostri lettori e l’esito del sondaggio è stato piuttosto chiaro. Sul banco degli imputati della crisi della Juventus ci sono giocatori, allenatore e società, ma gli appassionati scagionano quasi totalmente i protagonisti in campo, concedono alcuni alibi ad Andrea Pirlo e puntano il dito contro il club. In primis per la responsabilità di aver formato un gruppo non idoneo a raggiungere l’alta asticella posta negli ultimi 9 anni, proprio a livello di tecnico e calciatori. E sui social network, ancora una volta, i feriti tifosi bianconeri hanno passato una domenica amara discutendo della sconfitta contro il Benevento e confrontandosi su demeriti e colpe.

LO SPOGLIO

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Con i numeri che possono ancora variare leggermente, ben il 63% degli oltre 26mila votanti di Gazzetta.it incolpa la società. Come già visto dopo la cocente delusione di Champions League, sotto l’indice del tifo si trovano Fabio Paratici, Pavel Nedved e un mercato degli ultimi anni che non sembra all’altezza degli impegni: proprio per questo gli stessi giocatori hanno riscosso solamente poco più di un voto su 8. Se la rosa non è abbastanza competitiva – soprattutto in centrocampo -, sui calciatori è inutile infierire. Sta in mezzo Pirlo, al 23%, a cui viene riconosciuta la medesima scusante di una rosa non eccelsa alla quale si aggiunge la sua poca esperienza. Se però fosse davvero esente da colpe agli occhi dei sostenitori, la percentuale sarebbe ancora inferiore: ecco allora che le obiezioni sul suo operato hanno i tratti del poco mordente visto in campo. Con il Porto serviva vincere e la cattiveria agonistica si è vista a tratti, in campionato era necessario un filotto perfetto e ancora una volta si sono visti ritmi lenti, poca determinazione e disattenzioni clamorose.

CR7

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Argomento trasversale a tutto è Cristiano Ronaldo, indubbiamente l’uomo più decisivo della squadra, uno che ancora è tra i migliori al mondo e che però lascia perplessi, nel complesso, diversi tifosi bianconeri.

Ultimamente sembra giocare per sé stesso, segnala qualcuno, non è più il trascinatore morale dei primi tempi. I numeri lo elevano a fenomeno quale è, ma se la squadra gira poco, lui pare far poco per contribuire alla causa comune. I suoi record personali, prima di tutto, insomma: troppe braccia larghe e ramanzine ai compagni in un momento in cui servirebbe una compattezza plasmata dallo stesso capocannoniere. Ma più di tutto questo, l’operazione in sé del 2018 lascia perplessi molti sostenitori, al di là di aver goduto delle gesta di uno dei calciatori più forti di sempre. È stato un “all in” societario e non ha funzionato, con tre precoci eliminazioni europee contro squadre meno attrezzate. Anche per questo la società è al 63%, per aver portato alla Juventus un fenomeno e non essere riuscita a sfruttarlo al massimo e a circondarlo di compagni altrettanto validi.

IL COMUNICATO

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Anche il mondo ultras ha fatto sentire i suoi fischi a distanza e dopo il sorprendente ko interno contro il Benevento la pagina Instagram della Curva Sud ha usato parole forti: “State umiliando una maglia. Basta!”.

Insomma, dopo nove anni di successi la Juventus e i suoi sostenitori stanno facendo i conti con un brusco ritorno in secondo piano. C’è tantissima amarezza e la netta sensazione che troppi fattori abbiano portato i bianconeri a gettare alle ortiche la leadership indiscussa dal 2011 a oggi. Un dolore sportivo che a tratti sfocia in rabbia social: è il momento delle critiche.

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