Fiorentina, troppe critiche: tutti sono d’accordo con Biraghi

FIRENZE – Da «cane bastonato» a «parafulmine». Nell’arco di pochi anni il ruolo dentro e fuori dal campo di Cristiano Biraghi non è poi molto cambiato. Catalizzatore delle critiche di Firenze era e, a distanza di quasi sei stagioni dal suo arrivo, rimane. A maggior ragione oggi, visto che indossa la fascia di capitano. Un ruolo di prestigio che il terzino sta portando avanti a testa alta e col petto in fuori, a costo anche di incassare qualche appunto di troppo. Ma a lui questo poco importa. Da leader di un gruppo che pochi mesi fa ha riconquistato dopo cinque anni l’Europa e che adesso sogna di vincere un trofeo, Biraghi vede positivo. 

Di Livio approva

Lo stesso sentimento che, dopo le parole rilasciate ieri dal difensore al Corriere dello Sport-Stadio, ha suscitato nelle persone che hanno saputo comprendere il suo sfogo: «Cristiano deve capire che le critiche fanno parte del calcio, anche quelle che arrivano da una parte del tifo che apre la bocca a prescindere» ha commentato Angelo Di Livio, ex capitano della Fiorentina. «Spetterà a lui, con le prestazioni, far cambiare opinione alla piazza. Sull’uomo non ho nulla da dire: Biraghi si è sempre dimostrato una guida con gli attributi, una persona che ci ha sempre messo la faccia nei momenti di difficoltà. Da sempre per giocare a pallone, oltre alle qualità tecniche, conta solo una cosa: la serietà. E lui ne ha da vendere».

Investitura

Non la pensa diversamente Carlos Freitas, il direttore sportivo che nell’estate 2017 portò in viola un giovanissimo Biraghi dal retrocesso Pescara. Anche in quel caso Firenze mostrò subito dubbi ma i fatti hanno poi raccontato qualcosa di diverso: «Quando parlo di Cristiano mi vengono in mente due valori: spessore umano e personalità. Le sue frasi da capitano vero non mi stupiscono. Quando lo portai a Firenze capii subito che sarebbe stato capace di indossare una maglia pesante come quella. Nessuno gli ha regalato nulla: ha fatto tutta la gavetta necessaria e spero che coroni il suo percorso vincendo un trofeo in viola».

Stesso ruolo

Se lo augura in cuor suo anche Paolo Vallesi, cantante e grande tifoso, che per Biraghi ha avuto parole d’elogio: «Pur di difendere Cristiano, sono spesso andato contro quelli che io chiamo “critici a prescindere”. Ovvio, non parliamo di Theo Hernandez, ma uno così attaccato alla maglia è difficile trovarlo. Forse lo stimo così tanto perché nella Nazionale cantanti ho il suo stesso ruolo…». 


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