Fiorentina, spalle al muro: o si riparte o si rischia

FIRENZE – Ripartire subito, dallo scatto di orgoglio che dopo la rimonta firmata Mihaila ha permesso a Pezzella, col Parma, di provocare il pari regalato da Iacoponi. La Fiorentina, adesso, è spalle al muro: c’è da evitare di dilapidare il residuo vantaggio sulla terz’ultima (6 punti sul Torino che però deve recuperare due partite) e vincere è l’unica medicina.

Il finale di Fiorentina-Parma è incredibile: autogol e 3-3!

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Fattore mercato

Il mercato, sia quello della sessione estiva che invernale, così come il cambio in panchina, non hanno dato la scossa sperata. A ottobre è stato ceduto Chiesa (la passata stagione, aveva segnato 10 gol e messo la firma su 9 tra assist e rigori procurati) ed è arrivato lo svincolato José Callejon, seppur con caratteristiche diverse. L’impatto sul campionato dello spagnolo, al di là dell’esperienza, fin qui si limita ad un assist, per quanto di straordinaria importanza, per il gol partita di Vlahovic al Cagliari. Ha segnato una rete, l’unica, in Coppa Italia, al Padova, ma niente più. Davanti, per rafforzare l’attacco si è puntato dritto su Sasha Kokorin. Acquistato a titolo definitivo dallo Spartak Mosca il russo sta facendo i conti con il secondo fastidio muscolare: la speranza è che possa presto dimostrare di potersi imporre in questa sua prima esperienza estera. A muovere la classifica di qualche punto ha contribuito Bonaventura, altro arrivato a zero, mentre Martinez Quarta, l’investimento economicamente più importante fatto dalla Fiorentina (costo complessivo di circa 13 milioni), ci ha messo qualità e quantità. Ha segnato col Parma, sfiorando poco dopo la doppietta e pure nelle precedenti partite ha saputo metterci fisico e “garra”. I punti, oggi, sono solo 26, gli stessi di Spezia e Benevento, entrambe neopromosse. La scossa del cambio di guida tecnica, a guardare i numeri, non c’è stata. Prandelli sta viaggiando alla velocità di 0,95 punti a match. C’è da far ripartire un motore, non vuole perdere altro tempo. 

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