Fiorentina, Prandelli: “Non mi vergogno a difendere. Vi spiego il cambio modulo”

FIRENZE – Alla vigilia della sfida contro il Verona, l’allenatore della Fiorentina Cesare Prandelli ha parlato in conferenza stampa: “Dobbiamo dare continuità alla partita col Sassuolo, dove abbiamo fatto una buona prestazione contro una squadra temibile, mi sono piaciuti spirito e atteggiamento. C’era un bel clima, era quello di una squadra che non voleva perdere. Dobbiamo assolutamente continuare così“. Il tecnico ha optato per un cambio di modulo: “Con 4 difensori c’erano un po’ di incertezze, volevo togliere tutti gli alibi alla squadra. Sono sempre convinto che la fase difensiva vada fatta al meglio. Io non mi vergogno a difendere un risultato. Spesso cercando il bel gioco tante squadre si sono trovate invischiate nella lotta per non retrocedere. L’energia vista l’altra sera la voglio rivedere domani”. Prandelli si sofferma poi su Vlahovic: “E’ un ragazzo di 20 anni e se si assume la responsabilità di battere un rigore vuol dire che ha gli attributi: sono felice per lui perché vuole migliorare e sa che può farlo. Non posso rimproverare nulla a Cutrone e Kouame, ma penso che Dusan abbia le giuste caratteristiche per interpretare il ruolo di centravanti come voglio ora”. E’ il turno poi di Callejon: “E’ un professionista molto serio, è importante per noi come calciatore e come uomo. Sta recuperando bene la condizione. Il problema non è mai il ruolo, anche se non lo vedo mai come quinto a centrocampo”.

“Ribery deve diventare per noi ancora più leader”

Ribery? Dobbiamo farlo diventare ancora più leader in modo tale che possa darci maggiore superiorità numerica. Non deve risolvere da solo i problemi ma deve essere un nostro punto di riferimento”. Il discorso si sposta poi sul Verona di Juric: “E’ una formazione che preoccupa molte squadre e anche noi siamo molto preoccupati: tutti i giocatori hanno sposato la filosofia del suo tecnico. Magari la squadra rischia qualcosa, ma la mentalità sfacciata che ha mi piace molto”. Prandelli passa poi in rassegna il suo centrocampo: “Non vorrei mai togliere ad Amrabat le caratteristiche che ha, visti i palloni che recupera. Tutti devono migliorare ma per ora me lo tengo così com’è. Pulgar lo vedo bene da centrocampista, meno da mezzala. Milenkovic? Noi abbiamo la possibilità di giocare con due stopper ma per ora abbiamo deciso di giocare a tre. I moduli non però hanno un grande significat, Nikola è un giocatore universale. L’attaccamento alla maglia di Venuti? Vi basti solo sapere che gli ho dato il soprannome di Jorgensen, questo vi dice tutto”.

Prandelli: "Abbiamo avuto una grande reazione"

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