Fiorentina, l’eredità di Prandelli: Vlahovic in doppia cifra

FIRENZE – Ha lasciato la panchina della Fiorentina, Cesare Prandelli, ma non prima di aver lasciato anche in “eredità” una serie di contributi che saranno molto utili alla squadra viola in queste ultime dieci giornate e allo stesso Beppe Iachini che torna a guidare Pezzella e compagni. Una dote importante, messa insieme con impegno e assoluta abnegazione alla causa, durante quattro mesi e mezzo che hanno avuto su di lui l’effetto di un tornado. Ma l’eredità rimane, in un ultimo slancio d’amore verso questo club e questa città.

L’eredità

Spunti di bel gioco, poi, sebbene intervallati da pause di rendimento e di agonismo difficilmente spiegabili e certo non collegabili alla qualità del calcio proposto da Prandelli, nonché la consapevolezza che questa squadra può cambiare pelle e fisionomia tattica non solo a partita in corso. Accanto, forse (anzi senza forse), ai due risultati di maggior rilievo che riguardano la crescita dei singoli: ovvero, Vlahovic ed Eysseric. Appena (ri)arrivato, Prandelli ha puntato sul giovane serbo, l’ha messo al centro dell’attacco a discapito di Kouame e Cutrone, e il successo dell’intuizione adesso è sotto gli occhi di tutti: Vlahovic si è imposto con i gol (dodici in totale) e ha acquisito quella sicurezza nei propri mezzi non più aleatoria che gli servirà per continuare ad imporsi in un processo di crescita ovviamente da completare. E per Eysseric se possibile il risultato è ancora più clamoroso: di sicuro in ritardo e giusto appena prima che i quattro anni di contratto abbiano termine, ma il francese da elemento misterioso è diventato elemento su cui contare per questo finale di campionato. Eredità-Prandelli.

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