Fiorentina in ansia: senza gol è crollo

FIRENZE – A far suonare il campanello d’allarme sono i numeri. La Fiorentina ha sì interrotto col Genoa un digiuno da gol arrivato a toccare i 489 minuti (recuperi esclusi), ma per ritrovare un centro di un attaccante c’è da tornare indietro addirittura al 2 ottobre, alla terza di campionato. Da allora sono passati 648 minuti, praticamente una vita. Allora, contro la Samp fu Vlahovic a battere a rete, poi è stato il deserto. Anche collettivo, visto che quello viola è il quinto peggior attacco della Serie A, con appena 11 reti in realizzate in 10 giornate, una in più di Udinese e Parma, 2 in più del Genoa e cinque in più del Crotone fanalino di coda anche di questa particolare classifica. Ma non è tutto, perché degli 11 gol viola solo 2 portano la firma di profili offensivi, poco più del 18%. E’ qui che serve un correttivo immediato.

Fiorentina-Genoa, finale di fuoco: pari di Milenkovic al 97'

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Fiorentina-Genoa, finale di fuoco: pari di Milenkovic al 97′

Campanello d’allarme

Anche perché di fronte, domenica, ci sarà l’Atalanta che, pur non facendo registrare i record della passata stagione sta comunque viaggiando ad una media aritmetica di 2 centri a gara, di fatto quasi il doppio del ruolino di marcia di Ribery & Co. Sul fronte tiri, se col Milan, nel penultimo turno giocato, la Fiorentina era l’ultima squadra della A per numero di conclusioni totalizzate (5), contro la squadra di Maran ha sorpassato tutti nel parziale di giornata, con 18 tiri. Il prossimo passo dovrà essere quello di affinare la precisione.  Va disinnescato il campanello d’allarme, facendo in modo che non diventi una sirena. Perché i soli 3 punti sul terzultimo posto non sono ancora un margine sufficiente per spazzare via il fantasma della retrocessione.

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