Festa Perù, suo il posto che vale lo spareggio. Dramma Cile, è ancora out

Lapadula trascina i suoi al successo sul Paraguay: ora si giocano il viaggio in Qatar contro la vincente tra Emirati Arabi e Australia. La nazionale di Sanchez e Vidal sconfitta in casa dall’Uruguay: fuori dal Mondiale per la seconda volta consecutiva. Eliminata anche la Colombia. Il Brasile passeggia anche in Bolivia, per l’Argentina pari da record

A. Seu – M. Cannone

30 marzo – Milano

Alla fine la spunta il Perù di Lapadula e del “Tigre” Gareca. Nella volata sudamericana a tre per l’ultimo posto utile a strappare il pass mondiale, quello che dà diritto allo spareggio, la Blanquirroja fa la sua parte stendendo il Paraguay con lo zampino del centravanti beneventano e si prende il quinto posto definitivo nel girone eliminatorio. Grande deluso il Cile, che crolla in casa con l’Uruguay e – proprio come gli azzurri – manca la qualificazione per la seconda volta consecutiva. Resta a casa anche la Colombia, a cui non basta il successo di misura in casa del Venezuela. Il Brasile passeggia anche in Bolivia nonostante il primato già assicurato e un undici sperimentale, regalandosi un rotondo 4-0 che vale il record di punti nella storia delle Eliminatorias (45). Chiude in bellezza anche l’Argentina, che con il pareggio in Ecuador (1-1) eguaglia il record di risultati utili consecutivi (31) del ciclo Basile tra il ’91 e il ’93.

Perù-Paraguay 2-0

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Le tensioni e le polemiche della vigilia, incendiata dalle proteste peruviane per il precedente k.o. contro l’Uruguay, sono state spazzate via dopo una manciata di minuti. Cinque per la precisione, quelli utili a Lapadula per far esplodere l’Estadio Nacional di Lima con un velenoso destro infilatosi in porta dopo aver baciato il palo. A quella zampata vincente è poi seguita una prestazione in costante crescendo, che ha permesso al Perù di legittimare il successo e il conseguente traguardo del quinto posto, impensabile fino a fine ottobre (quando la Blanquirroja viaggiava penultima in classifica). La splendida sforbiciata con cui Yotun ha raddoppiato al 42’ ha di fatto chiuso i giochi e la banda del “Tigre” ha potuto gestire il risultato contro un Paraguay senza nulla da chiedere già prima di scendere in campo. Adesso l’attesa è tutta per lo spareggio esattamente come quattro anni fa, quando il Perù interruppe un’assenza che durava da 36 anni. Per ripetere l’impresa, il Perù dovrà vedersela con la vincente della sfida tra Emirati Arabi e Australia.

CILE-URUGUAY 0-2

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Traumatica fine corsa per il Cile. Ma anche “il triste epilogo della generazione dorata”, come sentenzia La Tercera dopo il 2-0 subito dalla Roja contro l’Uruguay. La classifica, alla luce del successo peruviano, avrebbe reso inutile anche un eventuale successo. Tuttavia la squadra di Lasarte ha alzato bandiera bianca senza mostrare il minimo cenno di reazione né quella fame di cui invece avrebbe avuto bisogno per evitare un secondo flop clamoroso e doloroso. Inconsistente in attacco nonostante un Sanchez generoso, ma alla squadra di Lasarte sono mancate come al solito idee e ritmo. L’Uruguay ha difeso con ordine e attaccato con criterio ed efficacia, anche dopo aver perso Cavani alla mezzora per infortunio. A condannare il Cile alla quarta sconfitta nelle ultime cinque giornate sono stati due guizzi nel finale: al 79’ Suarez con una spettacolare rovesciata e al 90’ Valverde con un preciso destro. Immediato il processo sulla stampa cilena, che adesso reclama a gran voce la necessità di un immediato ricambio generazionale: il dito è ovviamente puntato sui senatori come Sanchez (ieri comunque tra i più positivi), Vidal, Medel e Vargas.

VENEZUELA-COLOMBIA 0-1

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Amaro in bocca anche per la Colombia, che però ci ha quantomeno provato. Inutile il successo sul Venezuela, ma Ospina e compagnia possono dirci di aver tentato fino all’ultimo anche con qualche assenza di troppo. A tenere in piedi il Venezuela fino all’ultimo ci hanno pensato solo le strepitose parate di Farinez, arresosi solo a un rigore (ripetuto) di James concesso poco prima del riposo grazie al check del Var. La Colombia paga così un blackout di risultati a partire da ottobre in poi, quando ha collezionato quattro pareggi e tre sconfitte dilapidando di fatto le chance di qualificazione.

BOLIVIA-BRASILE 0-4

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Quasi perfetto. Questo è il Brasile, che chiude imbattuto con punteggio record (45), superando i 43 dell’Argentina alle eliminatorie per la Coppa 2002. Il miglior attacco, 40 reti all’attivo in 17 partite, e la miglior difesa, cinque gol subìti, sono sempre della Seleção, che deve ancora recuperare la gara con l’Argentina durata soli 5’, ma non cambierà la classifica. Il Brasile vince dunque anche con l’eliminata Bolivia nella trasferta di La Paz. Reti dell’ex milanista Paquetá e Richarlison al primo tempo; Bruno Guimarães e nuovamente Richarlison alla ripresa. Il c.t. cambia più della metà della formazione rispetto a quella che giovedì aveva battuto il Cile. Non ci sono, ad esempio, Neymar e Vinícius Júnior, squalificati per somma di ammonizioni. Ai 3.600 metri di La Paz, il Brasile parte un po’ cauto, sembrando preoccupato dall’altitudine. Al 20’, Henry Vaca spreca una buona occasione per i padroni di casa, salvata dall’ex romanista Alisson. Ma al 23’ la formazione di Tite fa valere la sua superiorità: Paquetá invade l’area magnificamente assistito da Bruno Guimarães e firma l’1-0. Al 44’ il raddoppio con Richarlison che insacca a porta vuota dopo traversone rasoterra di Antony. A inizio ripresa, Alisson si rivela ancora bravissimo prima su Marcelo Moreno, poi su Ramiro Vaca. Ma il Brasile domina. Al 65’ Paquetá ricambia la cortesia del primo gol: scopre in area Bruno Guimarães che sigla il 3-0. Lo juventino Arthur, entrato al 77’, manca buona occasione, ma c’è tempo per un altro gol di Richarlison con la porta spalancata dopo tiro di Rodrygo respinto dal portiere Cordano al 90’.

ECUADOR-ARGENTINA 1-1

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Si è vista sfuggire la vittoria proprio all’ultimo respiro, ma l’Argentina di Scaloni ha comunque ottimi motivi per sorridere. Al netto delle numerose assenze e di un undici imbottito di novità, tra cui il viola Martinez Quarta, Mac Allister e Alvarez, la Seleccion ha dimostrato ancora una volta personalità e solidità, garantendosi il 31 risultato utile consecutivo che eguaglia un primato non da poco: quello della più lunga serie positiva stabilita vent’anni fa dalla Seleccion di Basile. Oltre ai numeri, c’è da registrare la gran serata “pibe” Alvarez, al primo centro in nazionale. Il gioiellino già acquistato dal City ha sbloccato il risultato al 24’ al termine di un’azione corale da stropicciarsi gli occhi, sfruttando così un’occasione importante per assicurarsi un posto tra i 23 convocati di Scaloni (o 26 nel caso la Fifa aumenti le liste).

LA CLASSIFICA

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In attesa del recupero della sfida tra Brasile e Argentina, questa la classifica del girone sudamericano con le prime quattro qualificate direttamente, la quinta allo spareggio: Brasile 45, Argentina 39, Uruguay 28, Ecuador 26, Perù 24, Colombia 23, Cile 19, Paraguay 16, Bolivia 15, Venezuela 10.

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