Festa dell’Italia sul bus, chi ha deciso la sfilata con assembramenti? La Figc dice le istituzioni, che però negano

Chi ha deciso cosa? La festa della Nazionale sul bus scoperto per le strade di Roma non era stata autorizzata. Lo ha spiegato, intervistato dal Corriere della Sera, il prefetto di Roma Matteo Piantedosi: “Avevamo negato il permesso a festeggiare la vittoria dell’Italia agli Europei sull’autobus scoperto, ma i patti non sono stati rispettati”.

Il presidente della Figc, la Federazione Italiana Giuoco Calcio, Gabriele Gravina, ora però respinge le accuse e dice che “la richiesta era stata condivisa dalle istituzioni”

Festa dell’Italia sul bus, la nota della Figc: “La richiesta è sta condivisa con le istituzioni”

La Figc è “sempre stata responsabile, ma soprattutto rispettosa delle istituzioni e dei tifosi italiani”, aggiunge Gravina. Nella nota si spiega che “all’arrivo davanti Palazzo Chigi” la Figc ha reiterato “la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni, per un breve tragitto con il bus scoperto”.

Festa dell’Italia sul bus, il prefetto di Roma: “Il permesso era stato negato”

In un’intervista al Corriere della Sera il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi aveva detto che il permesso a festeggiare la vittoria dell’Italia agli Europei sull’autobus scoperto era stato negato, ma i patti non sono stati rispettati. Per i festeggiamenti “avevo concordato la linea con la ministra dell’ Interno Luciana Lamorgese e con il capo della polizia Lamberto Giannini”.

“La riunione era proprio per decidere che cosa fare e per questo abbiamo coinvolto direttamente anche la Figc – sottolinea il prefetto – che chiedeva di consentire agli atleti della Nazionale di fare un giro per Roma su un autobus scoperto, ma è stato spiegato chiaramente che non era possibile e che non potevamo autorizzarli“. Si era detto no perché “dovevamo gestire il passaggio dal Quirinale a Palazzo Chigi cercando di conciliarlo con le esigenze di sicurezza legate alla pandemia e dunque evitare in ogni modo assembramenti”.

Dalla Figc, dice il prefetto di Roma, avevano assicurato che sarebbe stato utilizzato “un autobus coperto. Invece poco dopo l’uscita dal Quirinale si è aggregato un autobus scoperto con la livrea e le scritte dedicate ai campioni d’Europa”. C’erano migliaia di persone in attesa del giro in autobus, e “vietarlo avrebbe potuto creare problemi di ordine pubblico”. “Chiellini e Bonucci – prosegue Piantedosi – hanno rappresentato con determinazione il loro intendimento al personale in servizio d’ordine; a quel punto non si è potuto far altro che prendere atto della situazione e gestirla nel miglior modo possibile”. La complessità e la delicatezza “è testimoniata dalle immagini da cui si può vedere che praticamente solo le forze di polizia indossavano la mascherina.

Festa dell’Italia sul bus, la nota della Figc: “La situazione non era più gestibile”

Nel comunicato la Federcalcio ricostruisce le vicende legate ai festeggiamenti di lunedì a Roma per la vittoria azzurra all’Europeo. “Interpretando il sentimento popolare, nei giorni che hanno preceduto la finale di Wembley”, la Figc spiega di aver “chiesto l’autorizzazione, sempre negata, per i festeggiamenti di un eventuale successo europeo, individuando diverse location (tra cui Piazza del Popolo) dove si potesse svolgere con numeri contingentati e nel rispetto di tutte le prescrizioni del momento una cerimonia in tutta sicurezza”. “Senza alternative percorribili – prosegue la nota -, la Figc ha organizzato il ritorno della squadra a Firenze presso il Centro Tecnico di Coverciano per l’immediato scioglimento della delegazione. Il rientro su Roma è stato previsto solo dopo aver ricevuto i graditi inviti da parte del Capo dello Stato e dal Presidente del Consiglio dei Ministri”.

A quel punto, prosegue la ricostruzione della Figc, “dopo la cerimonia al Quirinale, su richiesta della squadra, che ha visto in pochi minuti aumentare la folla nel percorso fino a Palazzo Chigi, è stata reiterata l’istanza per poter utilizzare il bus scoperto, preparato preventivamente per ogni evenienza, al fine di condividere l’immensa felicità per un successo sportivo di questa portata con le migliaia di persone già ammassate per le strade”.

“Nel tragitto per arrivare a Piazza Colonna, il bus coperto che trasportava la squadra è stato ripetutamente rallentato, poi bloccato e letteralmente travolto dall’affetto della gente ormai numerosissima che comunque già non indossava strumenti di protezione individuale (cosiddette ‘mascherine’)”, scrive la Federcalcio. E infine, “all’arrivo davanti Palazzo Chigi, ritenuto che la situazione non fosse più gestibile in quanto il bus coperto non aveva dissuaso i tifosi dal cingere in tutti i modi la delegazione italiana, reiteravamo ancora la richiesta, a questo punto condivisa dalle istituzioni, per un breve tragitto con il bus scoperto, anche nell’ottica di tutela dell’incolumità dei calciatori e per non deludere le migliaia di persone che si erano già riversate nel centro della Capitale nelle ore precedenti a questo incontro”.

“Per come sono stati gestiti quei momenti concitati di grande partecipazione popolare – è la conclusione della nota -, la Figc ringrazia i rappresentanti delle Forza dell’Ordine che hanno accompagnato la Nazionale con grande spirito di servizio e encomiabile professionalità”. 

Insomma la domanda resta: chi ha deciso cosa?

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