Fenomeno Singo: si è preso il Toro e ora è pronto a sfidare Chiesa

In trenta giorni l’ivoriano è diventato una pedina inamovibile, garantendo velocità e altruismo sulla fascia destra

Giocare un derby della Mole a 19 anni evidentemente non è da tutti: è un traguardo di solito tagliato dai predestinati. Anche perché la sicura presenza di Wilfried Singo non è dovuta all’esigenza di tappare una falla apertasi all’improvviso, ma è figlia di una decisione ormai presa: la fascia destra del Torino sarà il suo pascolo per chissà quanto tempo, da qui in avanti. Il possente ivoriano è esploso col fragore di un tuono, paragone ispirato da quelle sue folate improvvise che somigliano ai lampi. Nemmeno il tempo di farsi sotto che l’avversario di turno se lo ritrova alle spalle: non è una iperbole, è capitato spesso.

nuova vita

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La svolta alla carriera di questo ragazzone africano è avvenuta in un mese. A Marassi, il 4 novembre, è stato inserito nell’undici di partenza, restando in campo fino al 74’. Nella partita successiva col Crotone, l’allenatore ha operato il turnover e quindi Singo si è alzato dalla panchina per rimpiazzare Vojvoda a 25’ dalla fine: carta giocata da Giampaolo nel tentativo (vano) di sbloccare lo 0-0. Poi, a San Siro ecco il lancio dal 1’ e stavolta arriva fino in fondo. Occhio, questa con l’Inter è la partita del cambio di modulo: ecco il 3-5-2, usato in precedenza solo per i finali contro Sassuolo e Lazio. Singo ha giocato tutta la partita con la Samp, il che porta il totale delle gare vissute per intero a…tre. Già, bisogna aggiungere gli 88’ del passato torneo,quando Moreno Longo (che lo aveva fatto debuttare a Cagliari il 27 giugno (ultimi 16’) sfruttandolo anche il 13 luglio per 26’ contro l’Inter, gli regalò la gioia della prima da titolare contro la Roma, penultima giornata. Probabilmente avrebbe fatto il bis a Bologna il 2 agosto, nella giornata conclusiva, ma un infortunio alla spalla lo impedì. Infortunio che ha tolto Singo dalle partite iniziali di questa stagione (Fiorentina e Atalanta) permettendogli il rientro il 18 ottobre contro il Cagliari (ultimi 11’), cui sono seguiti i 27’ col Sassuolo e i 19’ con la Lazio. Il normale percorso di un ragazzo proveniente dalla Primavera sul quale il club ha puntato con decisione. Come dimostrato, su un altro fronte, dal prolungamento del contratto, esteso praticamente al 2024 grazie al diritto di opzione che il Toro può far valere nel giugno 2023. Ma appare scontato che tra un paio di stagioni ci sarà un nuovo prolungamento: se il giocatore andrà avanti così, entrerà molto presto tra i fenomeni europei.

esame impegnativo

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Questa la prospettiva a breve. A brevissimo, cioè domani, c’è quest’esame, assai impegnativo, da superare: la Juve. È probabile che Singo si ritrovi contro un altro giovane in cerca di un’affermazione definitiva dopo un ricco apprendistato a Firenze: Federico Chiesa. In tal caso assisteremmo a un duello fatto di progressioni e dribbling, velocità e resistenza, che potrebbe risultare determinante sull’esisto della sfida. Oltretutto entrambi sono portati all’assist, hanno cioè quella giusta dose di altruismo che consiglia loro, quando entrano lanciati in zona pericolo, di alzare la testa a guardare come sono posizionati i compagni prima di optare per la conclusione personale. Singo contro la Sampdoria ha mandato in rete capitan Belotti (1-0) proprio al termine di un’azione insistita nell’area doriana cominciata dalla linea del fallo laterale. Così come Chiesa, alla prima giornata disputata con la maglia viola, aveva mandato in rete Castrovilli per l’1-0 definitivo quando il Toro (78’) si andava convincendo di aver strappato il pareggio. Insomma, l’ala bianconera è già stato letale, a Singo il compito principale di disinnescarne gli estri. Per poi cercare di alimentare le azioni di attacco. Giampaolo, che vuole tornare in panchina nonostante questo virus richieda una convalescenza più lunga, è orientato a confermare la recente scoperta tattica, cioè il 3-5-2. In questo assetto, Singo è l’attaccante aggiunto: Belotti e Zaza fanno affidamento sui suoi cross. E pure il mister…

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