Federazione Cina studia stretta sugli acquisti: «spese irrazionali» 

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Federazione Cina studia stretta sugli acquisti: «spese irrazionali» 

Lo ha annunciato la Federcalcio, che definirà apposite misure per evitare gli eccessi del calciomercato

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Lo ha annunciato la Federcalcio, che definirà apposite misure per evitare gli eccessi del calciomercato

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PECHINO – La Chinese Football Association tenta di correre ai ripari di fronte alla spesa “irrazionale” dei club su trasferimenti e compensi di giocatori, domestici e soprattutto stranieri, con la definizione di “apposite misure”. Lo annuncia la stessa federazione in un comunicato secondo cui si tratta di implementare l’azione a sostegno “della riforma del calcio cinese e dello sviluppo del programma generale”. Le linee guida sono state tracciate nella riunione tenutasi ieri a Wuhan tra la federazione e i club della Super League, la Serie A locale, servita anche per definire il nuovo calendario del campionato 2017.

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Caso Diego Costa

GLI ACQUISTI – Il governo di Pechino sta da qualche anno puntando molto sul calcio con l’ambizioso piano di vincere una edizione della coppa del Mondo entro il 2050. Attualmente sulla panchina della Nazionale siede l’ex ct degli Azzurri Marcello Lippi, vincitore di Germania 2006. Secondo gli ultimi calcoli, i club tra acquisti, commissioni sui trasferimenti e salari, hanno speso nel 2016 un aggregato di ben 495,6 miliardi di dollari, contro i 108,4 del 2015.

LIMITAZIONE NUMERO STRANIERI – In materia di nuove regole e limitazione alle ‘spese pazze’, la federcalcio cinese ha deciso anche di far scendere da quattro a tre, con effetto immediato, il numero di calciatori stranieri utilizzabili dai club in ogni singola partita della massima serie (China Super League) e del torneo cadetto (China Premier League). Altro obbligo che scatta da subito è quello di inserire almeno due under 23 di nazionalità cinese a squadra, tra campo e panchina. Tutto ciò, come è scritto in un comunicato della federazione cinese per regolamentare e limitare “i recenti irrazionali investimenti dei club, come le cifre pagate per gli acquisti e gli ingaggi ad atleti cinesi e stranieri”.

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