Favola Girmay a Jesi, prima vittoria di un africano al Giro d’Italia. Bagno di applausi per una pagina sportiva che apre una nuova era. Juan Pedro Lopez sempre leader

Tappa storica del Giro d’Italia: ha vinto Biniam Girmay, 22 anni, eritreo di Asmara sul traguardo di Jesi. È il primo africano nella storia centenaria della Corsa Rosa. Ha vinto di forza, di intelligenza, con una ferocia agonistica micidiale. Lo applaude, sotto lo striscione dell’arrivo, il fenomeno olandese Van der Poel che riconosce il valore del vincitore, si congratula con Girmay consegnando alle telecamere del mondo una immagine da cineteca, col pollice al cielo, fiero (dirà poi) di essere stato testimone di una pagina sportiva che segna (quasi certamente) l’inizio di una nuova era ciclistica. Van der Poel ha cercato di resistere alla sua lunga volata, ingobbendosi con uno sforzo titanico, a 75 km/h. Niente da fare. La gazzella africana lo ha fulminato con rara eleganza. Tutto il Circus è corso ad abbracciate il talento eritreo facendo da corona alla sua felicità incontenibile. Terzo Albanese. Juan Pedro Lopez ha conservato la maglia rosa.

DAL MARE AI “MURI” DI JESI

La decima tappa, Pescara-Jesi di 196 km, ha presentato due parti distinte: mare ed entroterra. Cento km pianeggianti con un traguardo volante a Civitanova Marche; poi addio all’Adriatico, due GPM di quarta categoria ( Crocette di Montecorsaro e Recanati) e lo sprint di Filottrano. Quindi , a 8 km dal traguardo di Jesi, il terzo muro di giornata a Monsano, borgo collinare dominante il mare. La partenza da Pescara è stata fissata alle 12.30. Al via 166 corridori di 28 Paesi. Ritirati 10 atleti di otto squadre. Due le più colpite: Bardiani (Fiorelli e Zoccarato) e la EF Education-Easypost (Carr e Doull). Due corridori italiani e due britannici. Due ragazzi e due “veterani “. Comunque tutti sotto i trent’anni. Protagonisti di giornata: gli azzurri De Marchi e Bais con il belga di Ostenda Oliver Naesen. A 30 km dalla traguardo se ne va De Marchi, lascia i compagni di fuga (ripresi dal gruppo in 5 km) e tenta l’impresa; resta solo per una decina di km e poi è assorbito dal gruppo.

OMAGGIO A MICHELE SCARPONI

Il Giro d’Italia è passato da Filottrano e ha reso un commosso ricordo ad un corrridore generoso e sempre allegro, tragicamente scomparso (22 aprile 2017), investito da un furgone durante un allenamento vicino a casa: Michele Scarponi, marchigiano doc, scalatore di alto profilo, vincitore del Giro 2011, gregario di lusso di Nibali mattatore del Tour de France 2014 del Giro d’Italia 2016. Un atleta esemplare, gioviale, nel cuore di tutti.

TAPPA N.11, ARRIVO A REGGIO EMILIA (mercoledì 18)

Frazione di 198,1 km da Santarcangelo fino Romagna alla città del Tricolore.tracciato tranquillo (sulla carta). Con passaggi attesi e importanti: Forlì, Imola, Bologna, Carpi, Correggio. È la tappa più lunga.

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