L’incredibile storia di Roy Lerner, 47enne tifoso inglese che a London Bridge ha lottato con tre uomini armati di coltello poi uccisi dalla poliziatwitta
TORINO – Un confine che può essere davvero labile quello tra follia e coraggio, un confine che può essere reso mobile anche dalle circostanze. E la situazione in cui si è trovato il 47enne Roy Lerner è stata a dir poco da incubo e fuori dal normale persino per un ultras del Millwall come lui, appartenente a una delle tifoserie più violente d’Inghilterra, che durante il recente attacco a London Bridge ha affrontato a mani nude all’interno di un ristorante tre terroristi armati di coltelli uccisi in seguito dalla polizia. Ferito gravemente in varie parti del corpo, ha raccontato al britannico ‘Independent’ quei drammatici momenti in l’istinto ha preso il sopravvento: «Quando li ho visti mi son detto che avrei dovuto metterli a tacere, quei bastar*i. Ho fatto qualche passo in avanti e gli ho urlato quello che ormai tutti sapete: ‘Fancu*o, sono del Millwall!’. Ho agito d’impeto, forse sono stato un po’ troppo frettoloso».
IDOLO DEL WEB – Una fretta che ha comunque creato un diversivo utile a far perdere tempo ai terroristi agevolando così l’intervento della polizia e consentendo a diversi presenti di scappare mentre lui era impegnato a lottare». AI giornalisti della stessa testata ha poi parlato la madre di Roy: «Non si è mai tirato indietro da una rissa. Conosco il suo carattere e so che in certe situazioni si fa prendere la mano. Per me comunque è un eroe, un ragazzo davvero troppo coraggioso». Una storia come questa sta facendo ovviamente il giro del mondo e del Web, dove questo tifoso del Millwall è diventato un mito ed è stato ribattezzato il ‘Leone di London Bridge’. Online è così già stata lanciata una petizione per assegnargli la ‘George Cross’, l’onorificenza civile più alta per la Gran Bretagna, ed è partita anche una campagna di raccolta fondi per aiutarlo a coprire proprie spese mediche e successive cure.
