Fallimento Parma, Leonardi: «Non sono un mostro, Tavecchio e Lotito sapevano»

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Fallimento Parma, Leonardi: «Non sono un mostro, Tavecchio e Lotito sapevano»
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L’ex ad e dg parla in un’intervista a Repubblica a due anni dal fallimento del club 

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ROMA – Pietro Leonardi parla per la prima volta in un’intervista esclusiva su Repubblica del fallimento del Parma. L’ex amministratore delegato e direttore generale della società è stato il più contestato dai tifosi, ma ora ha deciso di raccontare tutto, dopo due anni di silenzio: «I debiti li ho trovati quando sono arrivato – dice Leonardi – erano circa cento milioni, in parte ereditati dalla gestione Tanzi, in parte fatti nei primi anni di presidenza Ghirardi con campagne acquisti scriteriate, con passivi di trenta e quaranta milioni a stagione. Il Parma era già stato spolpato».

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L’INIZIO DEL DRAMMA – Nell’estate del 2014 inizia il dramma del Parma: «Per la prima volta cominciai a pensare che poteva finire male. Eravamo stati travolti da eventi negativi. Avevamo già pianificato la stagione successiva. La qualificazione in Europa League ci avrebbe portato almeno 12 milioni di euro, avevo venduto Biabiany al Milan per 8 milioni di euro e tutti cercavano i nostri giocatori: eravamo come l’Atalanta quest’anno. Poi il caos: niente Europa League per un problema di incentivi all’esodo e Biabiany non supera le visite mediche. Bruciati 20 milioni in pochi giorni. Anzi, 33 milioni, perché nei mesi precedenti avevamo risolto tutte le problematiche con le società estere per non aver problemi con la licenza Uefa: pagati 13 milioni per chiudere tutti i contenziosi».

LOTITO E TAVECCHIO – Leonardi comunque non ci sta a passare per il mostro. Anche il presidente della Figc Tavecchio e Lotito, spiega, erano a conoscenza della situazione drammatica del Parma: «Della Cosivoc e dei loro ripetuti allarmi ho letto sui giornali dopo il fallimento. Tavecchio è venuto a Parma da presidente della Figc a dire che non sapeva nulla. Io dopo la sua elezione sono stato da lui a Roma quattro volte, e in due occasioni era presente anche Lotito, a dirgli che la situazione era drammatica. Tavecchio mi ha portato anche dai responsabili del Credito Sportivo per capire se ci fosse la possibilità di avere un finanziamento. Come può dire che non sapeva nulla?».

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