Fagioli: “Altrove i giovani giocano, in Italia se si sbagliano due partite non sei pronto”

Nicolò Fagioli alza la voce. Uno dei tanti ex “gioiellini” del calcio italiano si fa portavoce del disagio giovanile calcistico di tanti ragazzi che non riescono a esprimersi al meglio delle loro potenzialità in serie A. Il ragazzo,…

Nicolò Fagioli alza la voce. Uno dei tanti ex “gioiellini” del calcio italiano si fa portavoce del disagio giovanile calcistico di tanti ragazzi che non riescono a esprimersi al meglio delle loro potenzialità in serie A. Il ragazzo, per trovare continuità, è sceso di categoria. Prima nella Juventus under 23 e poi nella Cremonese. Cerca di tornare lin A con i lombardi. Nel frattempo analizza scenari e prospettive della Under 21 e del calcio italiano non risparmiando qualche stoccata. Le sue parole sono riprese dal sito della FIGC.

DIFFICILE – Anche l’Under 21 è di rincorsa. Insegue la qualificazione all’Europeo. E se ne gioca una buona fetta in Bosnia. “Sarà una partita ancora più difficile. Giocano con la stessa intensità del Montenegro ma con più qualità. Se però interpreteremo la partita come dovremo, ovvero cambiando registro rispetto, possiamo anche pensare di vincere. Non ci mancano certo i mezzi tecnici ma occorre un atteggiamento diverso. E in quel caso non dovremmo avere problemi. Qualificarci sarà comunque difficile. Anche se vinciamo la prossima partita ce la giocheremo nell’ultimo turno con Svezia, Lussemburgo ed Irlanda”.

ITALIA – Dal calcio giocato alle prospettive. Fagioli è un 2001 che ha accettato il declassamento pur di giocare con continuità: “In Spagna, in Inghilterra, ma anche in Germania e Francia, i giovani giocano di più rispetto all’Italia. Sicuramente qui da noi è molto più difficili. Se una promessa del vivaio esordisce nei top club e sbaglia una partita o due finisce immediatamente nel mirino della critica. E si dice che deve andare a fare prima un’esperienza fuori. In un contesto del genere diventa difficile anche per gli allenatori dare fiducia e garantire continuità. Nicolato non ha tutti i torti quando afferma che nei principali campionati in Italia si fa fatica a dare fiducia ai giovani. Anche noi ce ne accorgiamo. Lo sentiamo e lo vediamo. Posso solo augurarmi che con il passare del tempo le cose possano cambiare”.

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