“Facevo l’assistente universitario, ora alleno dall’India al Belize”: la folle storia di Annese

Il magellano del pallone che ha lasciato la cattedra per girare il mondo si racconta a Sportweek: “Ho visto bambini bere da una pozzanghera in Ghana, ho fatto il bagno con gli squali, ho preso giocatori in Honduras e…”

Vincenzo Annese ha fatto come Paul Gauguin. A un certo punto ha detto “Basta, espatrio, tanto non c’è posto per quelli come me”. I curiosi. “In Belize, ai Caraibi – racconta Vincenzo – avrei potuto godermi la vita in spiaggia, sotto la palma, sorseggiando latte di cocco e mangiando pezzi d’ananas, ma la mattina andavo a vedere i ragazzi delle giovanili”. Gauguin ce l’aveva con la società, rea di schernire quei dipinti oggi esposti a Parigi, Londra e San Pietroburgo, ma realizzati in esilio volontario tra Tahiti e la Polinesia; Annese invece, allenatore di pallone, un passato da insegnate e da mediano del Venezia, ha fatto a cazzotti con un sistema chiuso, incapace di accogliere un giovane volenteroso. “Quindi ho scelto l’estero”.

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