“Facciamo uscire Ronaldo in barella”: quando il portiere del Belgio minacciò CR7…

Come si ferma uno come Cristiano Ronaldo? Ottima domanda, perchè negli ultimi venti anni o giù di lì ci sono riusciti davvero in pochi. Il Belgio deve trovare una soluzione, ma l’importante è non fare come l’ex portiere Stijn Stijnen nel 2007.

Come si ferma uno come Cristiano Ronaldo? Ottima domanda, perchè negli ultimi venti anni o giù di lì ci sono riusciti davvero in pochi. Normale dunque che il Belgio, che pure è arrivato a questi Europei come una delle favorite, abbia un certo timore reverenziale nell’affrontare il Portogallo campione in carica. E gli occhi sono tutti puntati su di lui, il cinque volte Pallone d’Oro, che ha appena raggiunto Ali Daei come miglior marcatore di sempre a livello internazionale e che avrà certamente voglia di prendersi il record in solitaria. Dunque, gli uomini di Roberto Martinez devono pensare a come impedirglielo. L’importante è non fare come l’ex portiere Stijn Stijnen nel 2007.

MINACCE – Quell’anno un Belgio molto meno competitivo affrontava il Portogallo nelle qualificazioni a Euro 2008. E quando la Gazet Van Antwerpen ha chiesto all’allora numero uno dei Diavoli Rossi come avrebbero provato a fermare la stella della squadra lusitana, l’estremo difensore non ha certo lascato nulla all’immaginazione.”Passati due minuti dobbiamo andare a caccia di Cristiano Ronaldo, in modo che non possa continuare a giocare e che esca dal campo in barella. Non chiedo ai miei compagni che gli rompano le gambe, ma dobbiamo giocare con carattere e entrare duri sugli stinchi”. Non proprio il modo più sereno per preparare una partita e infatti il Portogallo, come ricorda Marca, chiede un’inchiesta su quelle parole.

VENDETTA – I belgi però si difendono: “Stijnen ha chiesto ai suoi compagni un calcio aggressivo e ha paragonato la partita a una battaglia, ma le sue dichiarazioni sono state male interpretate. Non ha chiesto a nessuno di fare male a Cristiano”. Come va a finire? Neanche a dirlo, il portoghese si vendica in campo, segnando due dei gol con cui i suoi battono il Belgio per 4-0. E a fine partita, tutto è dimenticato. “Stijnen mi ha offerto le sue scuse e io le ho accettate. Per me non ci sono problemi, sono cose che nel calcio succedono e non serve farne un dramma. L’importante è aver vinto”. Dunque, promettere una serataccia al numero 7 non è una buona idea per renderlo meno pericoloso. E in Belgio sperano che Courtois non faccia nulla del genere…

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