Fabregas: “Il mio Como? Una squadra che attacca e vince. Vogliamo la Serie A”

L’esonero di Moreno Longo arriva come un fulmine a ciel sereno. Nonostante gli ultimi successi, la famiglia Hartono vuole di più e chiama in panchina un suo ex giocatore, che si dice pronto alla sfida: “Porto con me le parole di Mourinho”

Dal nostro inviato Nicola Binda

24 novembre – 09:47 – como

Come fa una società a esonerare un allenatore reduce da 7 punti in tre partite e potenzialmente terzo in classifica? Come fa una proprietà tanto ambiziosa da volere la A a prendere una decisione così rischiosa? Come fa una proprietà così attenta alla comunicazione e all’immagine a dare una svolta simile tra tanti silenzi e poca chiarezza? Le domande, in questo tiepido novembre, sorvolano le acque del lago e si ripetono con mille risposte nelle vie di Como, fino a rimbalzare dentro lo stadio. I tifosi di qui, reduci da anni tormentati tra fallimenti e rinascite dai dilettanti con dirigenze non sempre specchiate, non se la sono sentita di protestare, perché una proprietà come quella degli Hartono è un lusso e sanno che, prima o poi, li riporterà in Serie A. L’esonero di Moreno Longo ha fatto più scalpore lontano. E la promozione dalla Primavera – temporanea per il club ma definitiva nei fatti – di un nome come quello di Cesc Fabregas suscita curiosità anche all’estero, magari negli Usa, dove il Como ha appena ceduto i diritti per la diretta delle sue partite.

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