Ex calciatore iraniano condannato a morte: rischia l’impiccagione

TEHERAN (IRAN)L’ex giocatore iraniano Amir Nasr-Azadani, centrocampista di 26 anni, è stato condannato a morte per aver partecipato alle proteste anti-regime che infiammano l’Iran da diversi mesi. Aspre contestazioni divampate dopo l’uccisione di Mahsa Amini, rea di non aver indossato correttamente il velo e uccisa il 16 settembre. Il calciatore, che ha militato in diverse squadre della Serie A iraniana prima dei molteplici infortuni che lo hanno costretto ai box nelle ultime due stagioni, secondo quanto emerso dalle carte sarebbe stato tratto in arresto lo scorso 27 novembre con l’accusa di tradimento: è infatti stato considerato come uno dei membri attivi di “un gruppo armato e organizzato che opera con l’intenzione di colpire la Repubblica islamica dell’Iran“.

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Nasr-Azadani condannato a morte

Il capo del tribunale di Isfahan, Asadollah Jafari, nell’emettere la sentenza di condanna a morte tramite impiccagione per l’ex giocatore di TractorSepehan e Rah Ahan Teheran, ha inoltre aggiunto che il 26enne ex centrocampista è considerato, insieme ad altri otto imputati, il responsabile dell’uccisione di tre agenti di sicurezza durante le rivolte civili verificatesi lo scorso 17 novembre. Proprio in data odierna, il governo iraniano ha giustiziato il secondo uomo accusato di aver partecipato ad atti contro l’attuale regime. Secondo Iran Human Rights, organizzazione non governativa che monitora la difficile situazione nel Paese, sono circa 326 persone rimaste uccise durante le manifestazioni scoppiate dopo la morte di Mahsa Amini.

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