Everton, i Friedkin vogliono Sarri: la rivoluzione in panchina

Tre ore e trentasei minuti dopo il comunicato dell’Everton che annunciava la trattativa in chiusura con i Friedkin per il passaggio di proprietà, ecco spuntare sul sito della Roma la lettera aperta di Dan e Ryan indirizzata ai tifosi giallorossi. Perché in quelle tre ore di buco già si erano sviluppate voci, indiscrezioni e ipotesi sul futuro del club capitolino, con gli in ognuna di queste. «L’eventuale acquisizione dell’Everton non modifica in alcun modo il nostro impegno verso la Roma. Al contrario, la sinergia tra i club potrà portare solo vantaggi alla Roma che rimane al centro delle nostre ambizioni calcistiche». Un messaggio chiaro da parte dei Friedkin, volto a non infiammare ancor di più un ambiente che per la prima volta nel corso dei quattro anni di loro gestione ha contestato la proprietà. Non per i risultati, bensì per le scelte societarie e l’esonero di De Rossi. Parole necessarie a placare gli animi e a calmare le acque, ma alle quali non sono state aggiunte spiegazioni su come la Roma resterà il principale asset della galassia texana. Non c’era stato bisogno di delucidazioni quando un anno fa i Friedkin acquistarono il Cannes che milita nella quarta divisione francese, discorso cambia quando si parla dell’Everton, di un club che sì è indebitato di oltre 400 milioni ma che guadagnerà dai diritti televisivi ogni anno più di quanto prende la vincitrice della Serie A, e che è prossimo ad aprire i cancelli di un nuovo (e magnifico) stadio di proprietà pronto a raccogliere sold out, ricavi e sponsorizzazioni. Un mare di introiti, e proprio sul mare è costruito il nuovo impianto, che ripagherà l’investimento di Dan e Ryan nel medio termine.

Everton, i Friedkin vogliono Sarri

Per questo motivo il magnate texano è già al lavoro per riorganizzare non solo la struttura societaria del club, ma anche quella sportiva. Come? Prima di tutto andando alla ricerca di un nuovo allenatore, e adesso il nome che sta circolando negli uffici dei “Toffees” è quello di Maurizio Sarri. Quel tecnico che avrebbe potuto essere un’idea anche per il dopo De Rossi ma che invece per i suoi recenti trascorsi alla Lazio avrebbe scatenato un’ulteriore insurrezione popolare. Sarri all’Everton sarebbe la prima grande mossa dei Friedkin per dare forza e valore al progetto. Come fu quella di Mourinho alla Roma, dopo la stagione di transizione con Fonseca scelto dalla precedente proprietà. L’ex tecnico della Lazio potrebbe portare a Liverpool anche Daniele Tognaccini, storico preparatore del Milan che lo seguì nell’esperienza alla Juventus. I Friedkin sono pronti a rivoluzionare la squadra che dopo cinque giornate di campionato ha conquistato solamente un punto, è ultima in classifica e teme l’incubo della retrocessione. Sarri e il mercato invernale sarebbero le mosse per scongiurare il più oscuro degli scenari. Il tecnico Dyche e il direttore sportivo Thelwell sono in scadenza di contratto, così come tanti altri componenti dirigenziali: la rivoluzione può partire, mentre intanto un punto interrogativo aleggia su Trigoria nonostante il comunicato di lunedì pomeriggio.

Roma, chi sarà il nuovo Ceo?

I Friedkin sono alla ricerca di un nuovo Ceo (all’avvocato Lorenzo Vitali è stato assegnato la carica ad interim) dopo le dimissioni di Lina Souloukou e hanno chiesto la consulenza della CAA Base, agenzia globale che assiste oltre 600 giocatori (tra questi Palmer, Maddison, Bremer, Kyle Walker ma anche Hermoso della Roma) e che si occupa anche di reclutamento di figure dirigenziali per i club. Detto che una figura presa in considerazione è quella di Andrea D’Agostino, managing director di Coca-Cola Company Italia , tra pochi giorni verrà consegnata una lista di nomi ai Friedkin dalla quale uscirà il profilo più adatto per guidare la società in questa stagione partita in maniera turbolenta.

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