Europeo, intesa tra Uefa e governo inglese: in 60 mila a Wembley per semifinali e finale

Dopo il battibecco politico per il cambio di sede a causa dei contagi in aumento, l’annuncio ufficiale. Ma non è detta l’ultima parola: dopo il botta e risposta tra Merkel e Johnson nel pomeriggio conferenza stampa Draghi-Von der Leyen. Contrario il virologo Pregliasco

Più di 60.000 tifosi potranno assistere alle semifinali e alla finale di Euro 2020 a Wembley, il 75% della capacità dello stadio. Lo riportano i media inglesi, citando fonti governative. L’intesa tra il governo inglese e l’Uefa era vicina da qualche giorno, ma si era temuto che la Uefa potesse spostare il tutto a Budapest, che ha già ospitato due partite dell’Europeo con 60.000 tifosi alla Puskas Arena, o altrove, con l’ipotesi Roma emersa nelle scorse ore. Le semifinali si disputeranno il 6 e 7 luglio e la finale l’11.

La politica

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Ieri il premier Mario Draghi si era detto pronto ad adoperarsi “perché la finale non si faccia nei paesi dove i contagi stanno crescendo rapidamente”, il riferimento alla situazione nel Regno Unito ma la Uefa aveva subito precisato che non era in programma alcun cambio di sede. Invece l’accordo Governo inglese-Uefa di oggi lascerà le partite decisive della competizione a Londra. “La Gran Bretagna è una zona a rischio variante del virus. Tutti quelli che arrivano da lì devono stare 14 giorni in quarantena e le eccezioni sono davvero pochissime – ha invece ribadito Angela Merkel – . Io credo, anzi non credo, spero che la Uefa agisca in modo responsabile. Non troverei positivo che ci fossero stadi pieni lì”. La Gran Bretagna non vede l’ora di organizzare una “fantastica” finale, “e di farlo in modo prudente e sicuro” è stata la replica del primo ministro Boris Johnson, secondo quanto ha riportato il suo portavoce.

pregliasco

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“E’ un assembramento con uno spostamento a livello internazionale che in questo momento non è indispensabile. Capisco la preoccupazione di Draghi – la posizione del virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco – In generale le aperture sono necessarie, sicuramente importanti, così come il turismo. Però nella finale degli Europei non c’è quella ricaduta economica distribuita, che giustifica altre aperture. Ci sono interessi economici mega, ma sono concentrati. Il ristoratore della trattoria o il bed & breakfast non ha un grande riscontro da un evento `mordi e fuggi´ rispetto ad altre aperture che per lui sarebbero auspicabili. Penso per esempio che qui si sono lamentati molto i ristoratori, ma tu con la finale degli Europei non gli dai un aiuto. E nemmeno in Inghilterra”. Intanto alle 17.15 a Cinecittà è prevista una conferenza stampa di Draghi con il presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen nel corso della quale si potrebbe anche parlare della sede della finale.

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