Europa League, Spalletti: «La Roma favorita? Non ci tiriamo indietro»

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Europa League, Spalletti: «La Roma favorita? Non ci tiriamo indietro»
© AS Roma via Getty Images

L’allenatore dopo la vittoria contro il Villarreal: «Roma ti trasferisce tanto ma se una cosa va storta vai in ansia e confusione, troppi anni è accaduto questo e dobbiamo stare attenti»

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VILLARREAL – «Abbiamo giocato una buona partita e poi la qualità delle giocate ha fatto la differenza, siamo stati bravi a sfruttare le occasioni. Siamo stati un po’ contratti all’inizio, abbiamo questo rapporto con le partite in Europa, spero che il risultato ci dia la convinzione, abbiamo giocato anche per il terzo e il quarto gol». Così l’allenatore della Roma, Luciano Spalletti, commenta, ai microfoni di Sky Sport, la vittoria di questa sera contro il Villarreal.

DZEKO – «Dzeko? Lui è un ragazzo sensibile – continua il tecnico della Roma – che ha un carattere particolare, se le sente addosso le responsabilità e quando le cose non sono andate con la Roma è stato il primo a starci male, ma quando ha cominciato a far vedere le sue qualità… il secondo gol è da attaccante maturo, deve solo trovare tranquillità e sarà fortissimo».

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IL PERCORSO IN EUROPA – «Europa League più facile senza Ibrahimovic? L’essenziale è giocare il nostro calcio fatto di qualità e di individualità e cercare di fare la differenza. Quanto sono convinti i ragazzi? Si sta facendo dei passi in avanti, però dopo l’1-0 ci siamo abbassati e dato loro il pallino del gioco, la giocata l’abbiamo spesso persa e troppo velocemente, ancora c’è da lavorare e tutto è possibile, perché la squadra può difendere e ripartire, palleggiare sullo stretto, non rendiamo giocabili i palloni riconquistati, diventano sempre palloni di nessuno e quello più reattivo se lo porta a casa e questi sono numeri importanti perché ogni palla persa è un metro di fatica in più per la squadra».

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MIGLIORAMENTI – «Come mai i giocatori sono migliorati così tanto? Il lavoro è corretto, dentro la squadra è chiaro che se si riesce a essere più uniti nella fasi di gioco, si cresce nell’individualità e le giocate rendono la squadra più forte. La Roma aveva bisogno di avere un livello più importante di spina dorsale e sta crescendo, sta nascendo, da Fazio a Strootman, a Dzeko, si sta creando una spina dorsale. La squadra è cresciuto e questo è un vantaggio perché noi stanotte torniamo alle 5 di mattina e questi giocatori non possono recuperare e vi farò vedere domenica che chi non ha giocato oggi è forte altrettanto, si riesce a percepire che c’è un gruppo forte».

I FAVORITI «Favoriti? Non ci siamo mai tirati indietro, si dice che dobbiamo vincere il campionato per esempio… come il Napoli e a Juventus però poi bisogna direzionare le partite e prenderle in mano come abbiamo fatto noi. La Roma non era mai riuscita a fare 7 risultati positivi consecutivi in Europa, abbiamo fatto buone partite, non si riusciva a riconoscere la compattezza, l’insieme della squadra forte, si prende in incarico il tentativo di vincere qualsiasi partita, poi nell’arco dell’anno riuscire a mantenere un livello alto non è facile con tutte le partite ravvicinate. Roma ti trasferisce tanto ma se una cosa va storta vai in ansia e confusione, troppi anni è accaduto questo e dobbiamo stare all’erta».

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