Euro 2020, Le Foche: “Se vaccini funzionano, 15-20 mila all’Olimpico”

“Con un mese di tempo in più potevamo avere valutazioni più attendibili dei dati sui contagi. Bisognerà fare il possibile per dare una risposta positiva, perché proprio nello sport c’è l’occasione di un riequlilibrio sociale”. Così Francesco Le Foche, infettivologo e immunologo presso il policlinico Umberto I di Roma, commenta ai microfoni di Radio anch’io sport (Rai Radio 1), la situazione circa la presenza o meno del pubblico sugli spalti dell’Olimpico in vista di Euro 2020. Le Foche è chiamato a dare un parere sulla scadenza del 7 aprile, entro la quale la Federcalcio dovrà garantire di poter aprire l’impianto della Capitale al pubblico con una percentuale almeno del 20-25% della capienza.

Euro 2020, pubblico all’Olimpico? Il parere di Le Foche 

A dare l’aut aut è la Uefa che deve autorizzare le tre partite del campionato europeo (al via l’11 giugno) previste a Roma, più un quarto di finale. “Dal punto di vista scentifico quel che sappiamo per certo è che che i vaccini funzionano e riducono anche i contagi. Quindi la curva dovrebbe scendere a giugno, con un’immunità di massa tra il 45-50%”, aggiuge Le Foche, che poi continua: “Questo significa l’ingresso di 15-20 mila spettatori, non oltre, per mantenere le misure di sicurezza ed il distanziamento”. Intanto c’è “la consapevolezza che i vaccini funzionano” e questo permetterà al CTS di essere “propositivo” nei confronti dell’Uefa. “Atalanta-Valencia (il 19 febbraio del 2020, ndr) fu il segnale negativo” in termine di diffusione del Covid, “l’Europeo di calcio può essere quello positivo, della ripresa”, l’auspicio di Le Foche. Però “servirebbe un mese in più per capire se l’afflusso dei vaccini è diventato regolare”, la chiosa finale dell’immunologo.

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