Esame Fiorentina, le tracce di Italiano

FIRENZE – Potere di una vittoria. Forte, fortissimo, dirompente, che è quello provocato dal 3-0 con cui la Fiorentina ha vinto a Verona mettendo undici punti tra sé e l’Hellas: quanto basta per archiviare in maniera pressoché definitiva le preoccupazioni di un possibile coinvolgimento nella zona dove si lotta per non retrocedere (che ci sarebbe stato in caso di sconfitta al “Bentegodi”) e per poter concentrarsi appieno su questo mese di marzo che dirà molto sul futuro e sui risultati in stagione della squadra viola.

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Cinque idee

Vincenzo Italiano ha già pronte da mettere in pratica cinque idee per consentire alla Fiorentina di ottenere il massimo dalle tre partite di campionato fino alla sosta (Milan e Lecce in casa intervallate dalla trasferta di Cremona) e dalla doppia sfida con il Sivasspor che mette in palio i quarti di finale di Conference League.

Viola double-face

Di queste cinque idee, due prendono spunto dalla partita di lunedì sera, che appunto è stata lo spartiacque necessario e voluto non solo a livello pratico per allontanare i brutti pensieri, ma anche per programmare un “nuovo” percorso. E le “tracce” su cui Italiano lo imposterà sono ben precise: tatticamente, mossa numero 1, il tecnico siciliano alternerà il 4-3-3 al 4-2-3-1 in base alle caratteristiche dell’avversario di turno per sfruttare al meglio le qualità ora di Barak (come a Verona) e ora di Bonaventura per aumentare il peso specifico e l’incisività in avanti grazie a un trequartista nella zona cruciale del campo che non dia riferimenti agli avversari. Mossa numero 2, Arthur Cabral. «Gli attaccanti più che di prestazioni hanno bisogno di segnare per più partite consecutivamente così da sbloccarsi». Queste le parole di Italiano datate inizio 2023: cinque gol in quattro partite alla media di uno ogni trentotto minuti per quel che è stato in campo tra andata e ritorno col Braga, Empoli e Verona in campionato, dicono che ora quel momento è arrivato nelle sembianze del centravanti brasiliano e l’allenatore viola insisterà su di lui. Senza tralasciare Jovic che, viceversa, ha bisogno di essere coccolato e considerato, altrimenti la Fiorentina rischia di perderlo: la partita di sabato sera contro il Milan darà subito una risposta precisa alle intenzioni.

Sottil e i jolly

Sempre i singoli e il loro impiego riguardano gli altri tre punti “programmatici” e Riccardo Sottil è in cima alla lista: pienamente e finalmente a disposizione, l’esterno cresciuto nel settore giovanile viola può diventare la risorsa in più per questo finale di campionato. Italiano lo inserirà in maniera graduale, consapevole che oltre cinque mesi di assenza sono un freno notevole, ma Sottil ha tutto per diventare sprint decisivo quando gli altri accusano la fatica, grimaldello delle difese con la sua velocità e la sua tecnica. Discorso simile per Castrovilli, recuperato a tutti gli effetti e con più minuti nelle gambe adesso per aumentare la presenza in campo: il talento pugliese va ad aggiungersi a Riccardo Saponara in qualità di jolly da giocare intanto nelle partite in cui serve il colpo estemporaneo per risolverle. Infine, punto 5, Amrabat e non certo per ordine d’importanza: al centrocampista marocchino, l’allenatore riserverà soprattutto compiti di interdizione in cui l’ex Verona è un maestro, liberandolo per quanto possibile da quelli di regìa che saranno suddivisi con Mandragora e gli altri centrocampisti. Se il piano in cinque punti funzionasse, tra una ventina di giorni scarsi gli orizzonti della Fiorentina potrebbero essere ancora più luminosi in Europa e più luminosi in Italia.


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