Eriksson: “Mourinho fa bene i primi due anni ovunque vada, poi nascono i problemi”

Le parole dell’ex allenatore giallorosso: “Se la città di Roma vince uno scudetto, è come vincere un Mondiale”

Sven-Goran Eriksson è stato allenatore della Roma per tre anni, vincendo la Coppa Italia nel 1986. L’ex ct dell’Inghilterra ha parlato dell’arrivo di Mourinho in giallorosso: “È stata una sorpresa per me. Non mi aspettavo che andasse alla Roma”, ha detto Eriksson a Stats Perform. “Tuttavia, Mourinho di solito fa bene nella sua prima e seconda stagione. Ovunque vada. È dopo che, a volte, iniziano a sorgere problemi. Non so perché e non mi interessa approfondire più di tanto, ma sembra che questa sia la regola: primo anno, ottimo, l’anno successivo, buono, terzo anno, problemi. E’ chiaro che Mourinho, come allenatore, non può essere messo in discussione. È un grande allenatore, lo conosco personalmente, lo conoscevo quando allenavo l’Inghilterra. Era molto facile lavorare con lui, perché era al Chelsea. e aveva molti giocatori che giocavano per l’Inghilterra, la nazionale ed era sempre disponibile, perfetto, non si è mai lamentato del fatto che prendessi i suoi giocatori, ecc.”.

“È una sorpresa ed è chiaro che se vinci alla Roma, con la Lazio o con la Roma, la tua vita diventa bella. Ma se va male, la tua vita inizia a diventare dura. Perché a Roma ci sono tre, quattro, cinque radio private. Stazioni dove tutti parlano di calcio. Quattro ore della Lazio, quattro ore della Roma, diventa calcio 24 ore su 24, sempre. Comunque è bellissimo. Vivere a Roma è la cosa più bella della vita, credo. E di Mourinho, per il primo e il secondo anno farà bene, credo”. Sono passati 20 anni dall’ultima volta che la Roma è stata incoronata campione d’Italia ed Eriksson ha aggiunto: “Non è facile. Se vinci lo scudetto con una squadra che non è Juventus, Milan, Inter, è sempre una cosa incredibile perché succede, ma raramente, pochissime volte. Questi sono i tre grandi club storici che vincono il 90-95%. Ecco perché, se la città di Roma vince uno scudetto, è come vincere un Mondiale. O anche di più”.   

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