Eriksen e l’Europa: 51 gol e 46 assist, ecco perché la sua esperienza sarà fondamentale…

Senza emergenza a centrocampo, il danese sarebbe in panchina. Ma il leader danese (a una presenza da Laudrup) giocherà la sua 194° partita internazionale

La presentazione alla Scala dopo una lunga trattativa, gli annunci in pompa magna e le aspettative altissime. Poi la collezione personale di panchine, i musi lunghi e il minutaggio a briciole concesso da Antonio Conte. Christian Eriksen, quasi un anno dopo il suo arrivo, questa sera si troverà molto probabilmente titolare nella gara più importante della prima metà di stagione interista. I problemi di Arturo Vidal e Nicolò Barella dovrebbero infatti indurre l’allenatore nerazzurro a lanciare dal primo minuto il trequartista danese, già pronto a fare le valigie nella prossima sessione invernale di mercato. Nonostante non sia tra i preferiti del tecnico, l’ex Tottenham porta però con sé in dote la bellezza di 193 partite internazionali disputate, con tanto di 51 reti segnate e 46 assist tra coppe europee e nazionale maggiore.

In continente

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Tra Ajax, Spurs e Inter, Eriksen vanta nel curriculum ben 90 presenze a livello europeo e questo senza dubbio sarà un’arma importante nella delicata sfida di San Siro contro lo Shakhtar Donetsk. Conte lo avrebbe probabilmente lasciato in panchina anche in questa partita, ma la situazione di emergenza del centrocampo lo porterà a sperare che i numeri del danese pesino contro gli ucraini. Quando si parla di coppe europee, per la precisione, si comprendono anche i turni di qualificazione e si includono sia Champions che Europa League. Nella competizione più importante, in particolare, le gare all’attivo sono 48 (7 gol e 13 assist) ed è ancora piuttosto fresca la cavalcata da protagonista con il Tottenham di Mauricio Pochettino di un anno e mezzo fa, terminata solo in finale per mano del Liverpool di Jurgen Klopp. Il peso specifico del giocatore e le indiscusse qualità tecniche sono notevoli e il suo ruolo nella giornata conclusiva della fase a gironi sarà cruciale.

Per la patria

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A livello di nazionale, Eriksen sta ribadendo quest’anno di essere il leader tecnico indiscusso. È il sesto giocatore con più presenze della storia della Danimarca a una lunghezza di distanza da Michael Laudrup: 103 timbri sul cartellino a soli 28 anni, con la concretissima possibilità di arrivare in cima alla classifica nel corso della sua carriera. Ha partecipato a due Mondiali e in totale ha segnato 36 reti con la divisa biancorossa degli scandinavi, anche qui con l’obiettivo del record all-time. Cosa significano tutti questi numeri? Che Eriksen è più che abituato ai palcoscenici internazionali, ne ha già passate tante e la sua esperienza potrebbe risultare fondamentale, anche sotto porta. Questo sempre che la stagione maledetta non colpisca nuovamente la sua complessa esperienza milanese e che il giocatore riesca a scendere in campo noncurante del suo futuro e del recente passato all’Inter: deve giocare a mente libera. Christian è pronto per la 194° partita internazionale della sua vita: un anno fa al Teatro della Scala sembrava a suo agio, oggi è il giorno perfetto per replicarsi nella Scala del calcio. Si apra il sipario.

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