Empoli, Zanetti: “Percorso agli inizi, ma voglio continuità. E Zurkowski…”

Toscani e salentini entrambi alla caccia della prima vittoria in campionato.

Empoli a caccia della prima vittoria in campionato dopo il KO con lo Spezia e il pareggio strappato con le unghie e i denti alla Fiorentina. La squadra toscana è attesa dallo scontro diretto contro il Lecce. Nuova trasferta in casa di un avversario a quota zero ma che ha espresso un ottimo calcio. Zanetti, in conferenza stampa, non ha lasciato adito ad alcun tipo di interpretazione: per ottenere un risultato al “Via del Mare”, dove ha tremato anche l’Inter, serviranno concentrazione, determinazione  e… attributi.

Lecce ed Empoli, fra chi deve salvarsi, hanno espresso un buon calcio, poco premiato dal risultato. “Nel calcio non esistono fasi o momenti dove il risultato non conta. Mi aspetto continuità di prestazioni dopo la buona prova contro la Fiorentina. Il nostro percorso è iniziato da poco, non guardo le statistiche dopo 180′ di campionato anche perché non avrebbero senso. Abbiamo giocato due gare profondamente diverse. Con la Fiorentina non siamo andati in porta perché abbiamo giocato in inferiorità numerica. La squadra crea comunque tante occasioni da gol e in generale non sono preoccupato della fase offensiva anche se ovviamente ci sono degli aspetti da correggere e altri da migliorare. Ogni match ha una storia a sé. Questo sarà determinato della tattica ma anche del coraggio dei calciatori. Il Lecce è una squadra in salute e molto ben organizzata. Al Via del Mare servono le pa**e per fare la partita”.

Ultima settimana di mercato. In arrivo Zurkowski. E poi ci sarà spazio e modo di inserire anche per i nuovi “gioiellini” azzurri. “Innesto importante. Si parla di un calciatore che ha manifestato il proprio desiderio e si sente l’Empoli cucito addosso. Baldanzi ha le caratteristiche da fuoriclasse, occorre avere il coraggio di puntare su di lui. Anche De Winter mi sembra pronto. Ha freddezza, sa gestire le emozioni e ha anche lui una carriera importante davanti a sé. I giovani sanno che possono sbagliare ma anche che devono commettere meno errori possibili. E in ogni caso deve essere il collettivo ad esaltare le qualità dei singoli. In questo senso il gruppo è molto omogeneo e si sta allineando”.

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