In concreto le rivincite nello sport contano solo per i pugili e gli altri combattenti, che possono riprendersi un titolo battendo chi lo aveva strappato loro. Per la mente umana però i simboli sono importanti e la ricostruzione juventina riceverebbe una spinta speciale da una vittoria conquistata là dove poco più di tre mesi fa l’ultima travagliata stagione aveva toccato il punto più basso.

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L’ultimo Empoli-Juve
Pensare che la formazione di Allegri aveva anche creato tre occasioni nel primo quarto d’ora, quasi che il -10 l’avesse stimolata, offrendo la possibilità di arrivare comunque tra le prime quattro vincendo tutte le tre partite che restavano (oltre all’Empoli, Milan e Udinese). In realtà tutti, calciatori compresi, sapevano che tanto poi sarebbe arrivata la Uefa (come è accaduto) a escludere la Juve dalle coppe: piazzarsi in Champions, in Europa League o in Conference non avrebbe cambiato nulla, il posto in Europa andava conquistato solo per offrirlo in sacrificio a Ceferin ed essere liberi di inseguire in questa stagione la qualificazione alla prossima Champions. Con questa consapevolezza a fare da incudine, la Juve fu schiacciata dalla martellata del -10.
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