Come un eterno gioco dell’oca, il rischio (e forse anche il sospetto) di ritrovarsi fatalmente al punto di partenza va inserito nelle dinamiche del mercato: però, per fortuna di chiunque, non essendo successo ancora nulla, si sta pure comodi nella propria casella con vista sul futuro. Punto primo: l’esterno basso di sinistra, quello al quale concedere una fascia per esprimere rapidità di calcio e di pensiero, ma anche autorevolezza e dunque affi dabilità. C’è un identikit, da un’epoca non sospetta, e conduce ad Emerson Palmieri, che dei suoi ventisette anni ne ha attraversati due in compagnia di Luciano Spalletti. Poco male (per il Napoli) si potrebbe aggiungere, in vista di un processo d’integrazione tattica che ha bisogno (eventualmente) di immediatezza. Ma le strade del mercato, si sa, sono complesse, polverose e richiedono cautela e pazienza, soprattutto adesso che la crisi avvolge un po’ chiunque: un organico assai largo, un monte-ingaggi sostanzioso, una quindicina di calciatori che rientrano (e che quindi rappresentano) un costo hanno spinto a decidere di dare priorità alle cessioni. Of course.
Se parte Mario Rui il Napoli chiederà Emerson al Chelsea
E quindi, secondo strategie che sanno di emergenza, uno entra e uno esce, più o meno dovrebbe essere così. Per cominciare, ci sono un paio di club che corteggiano Mario Rui, sull’uscio di Castel Volturno con il suo contratto sontuoso (da 2 milioni e ducentomila euro a scalare e sino al 2025): ma anche in Turchia, al Galatasaray, hanno le proprie esigenze e bisognerà aspettare ancora la svolta. Poi, a quel punto, il Napoli proverà a capire quanti e quali siano i margini di intervento con il Chelsea, che con Emerson Palmieri ovviamente vorrebbe realizzare.
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