Emergenza infortuni, silenzi e corsa Champions: Mourinho alla prova finale

Sabato la sfida contro il suo passato, l’Inter. E in questa fase cruciale i protagonisti del successo a San Siro non ci saranno: Smalling fuori, Dybala dalla panchina

L’ultima grande sfida per rimanere incollato al treno Champions League metterà ancora una volta José Mourinho contro il suo passato. Ironia della sorte, nel momento in cui si ritrova con una rosa decimata e con due obiettivi ancor in vita, il destino europeo dello Special One passa proprio dal big match con l’Inter. All’andata il portoghese era riuscito per la prima volta ad espugnare la San Siro nerazzurra da avversario, rilanciando la Roma in una lotta al quarto posto che – per i giallorossi – iniziava a sembrare fuori portata. A decidere il match dello scorso ottobre erano stati Dybala e Smalling, due big che stavolta assisteranno (quasi sicuramente) al big match in programma domani pomeriggio all’Olimpico da spettatori. Il forfait dell’inglese, che spera di tornare a disposizione almeno per la semifinale di ritorno di Europa League, è certo. Dybala invece inizierà la gara in panchina – non è ancora al meglio – e come già accaduto a Monza, non dovrebbe essere rischiato in vista del primo scontro con il Bayer Leverkusen.

Clima

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Rispetto alla gara d’andata, oltre alla totale emergenza che affligge l’infermeria di Trigoria, sembra essere cambiato anche lo stato d’animo di Mourinho. Il tecnico infatti si è ritrovato a fare i conti con una rosa più corta rispetto alle concorrenti per un posto in Champions, una situazione resa più che mai evidente dai numerosi infortuni che hanno colpito il gruppo giallorosso e che hanno portato lo Special One allo sfogo nel post partita di mercoledì scorso. “Noi siamo l’unica squadra che non ha la rosa per stare dove è – aveva ribadito il tecnico – siamo in semifinale di Europa League, abbiamo giocato un’eliminatoria in più contro il Salisburgo, in campionato siamo a lottare per posti importanti e poi è normale che si accumuli fatica. Basta che andate a guardare quante partite ha giocato El Shaarawy negli ultimi anni e fare il confronto con quest’anno, così come Smalling. Si tratta di stanchezza ai limiti e per questo sono con questi ragazzi fino all’ultimo minuto di questa stagione. Per me è un orgoglio lavorare con loro”.

Silenzio

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Come accade ormai da 97 giorni, anche oggi Mourinho non interverrà in conferenza stampa. L’ultima volta che il tecnico aveva deciso di concedersi ai giornalisti prima di un match di Serie A era il 28 gennaio, alla vigilia di Napoli-Roma. Anche in quel caso però si era trattato di un’eccezione considerato che l’ultima conferenza pre partita in campionato era stata quella dell’8 novembre prima di Roma-Sassuolo. Una scelta giustificata dall’elevato numero di impegni che ha coinvolto i giallorossi (per il tecnico non ha senso presentarsi davanti ai microfoni una volta ogni tre giorni). La decisione di Mourinho però resta un caso più unico che raro in Serie A, considerato che il numero di conferenze pre partita consecutive saltate è arrivato a 14. Il discorso cambia in ambito europeo, dove il club dei Friedkin ha l’obbligo di rispettare le norme imposte dalla Uefa. Non a caso il prossimo appuntamento nella sala stampa di Trigoria è in programma prossimo, a 24 ore dalla sfida d’andata con il Bayer.

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