El Shaarawy, Giovinco e Pellè: tre strade diverse per un unico obiettivo, tornare in Italia

Il Faraone vuole giocare nella Roma e sarebbe utile alla causa giallorossa. Meno facile il rientro a casa desiderato dalla Formica Atomica, Graziano va a caccia di stabilità

Stephan El Shaarawy vorrebbe tornare, spera di tornare, si allena per tornare. È il suo grande desiderio e ci ha già messo la faccia. Dove? Alla Roma, la sua priorità dalla scorsa estate, nella speranza che qualcuno non gli faccia saltare anche stavolta un progetto ambizioso. Il suo emoticon di delusione, quello pubblicato sui social lo scorso ottobre, stavolta diventerebbe un manifesto infinito di malinconia. Lui non è il solo o l’unico a voler tornare, ci sono almeno altre due storie (quelle di Giovinco e Pellè) che meriterebbero un approfondimento. Semplicemente perché decidi di andartene, hai già un bel conto in banca che aumenta a dismisura, ma a un certo punto ti rendi conto che i soldi sono troppi e che la Serie A ti manca come un tuffo in mare quando ci sono 40 gradi e non ce la fai più.

IL FARAONE SCALPITA

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El Shaarawy si sta allenando a Dubai in attesa della lieta novella. Quale? La notizia che gli comunichi il via libera dello Shanghai Shenhua in modo da poter prendere il primo volo per la sua città preferita. Lui ha scelto la Roma in tempi non sospetti, si accontenterebbe di un paio di milioni netti da qui a giugno, una chiarissima rinuncia rispetto al suo faraonico (appunto) ingaggio in doppia cifra. La Cina non è più l’oasi di prima, anzi calcisticamente sarebbe proprio il caso di preparare una bella valigia che rappresenti un saluto definitivo, con tanti ringraziamenti per la cascata di milioni elargiti senza soluzione di continuità. El Shaaarwy sarebbe, forse più di Bernard, una ventata di assoluto sollievo dopo un derby che lascerà cicatrici enormi. E proprio nel suo ruolo Mkhitaryan ha deluso, come Pedro entrato in corsa, come Pellegrini, come tutta la Roma. Ci vorrebbe dunque una bella trasmissione di nuovi dati, magari puntando su chi ha grandi motivazioni, non vede l’ora di riabbracciare i suoi vecchi amici. Sarebbe una chiave, forse la chiave, per vincere anche contro le grandi, eterno malessere della gestione Fonseca, partendo dal presupposto che Stephan era, è, uno che non ha cali di tensione e che tratta le partite allo stesso modo, che siano scontri al vertice o gare di ordinaria amministrazione.

DA GIOVINCO A PELLÈ

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Sebastian la Formica Atomica manca dall’Italia esattamente da febbraio 2015 quando lasciò la Juve per andare a Toronto, stiamo parlando di sei anni che sono tanti. Giovinco compirà tra pochi giorni 34 anni, dopo aver lasciato il Canada ha deciso di andare in Arabia Saudita, il suo contratto con l’Al-Hilal scade a dicembre. Chi lo assiste vorrebbe riportarlo in Serie A ma ha ricevuto fin qui qualche due di picche da chi (Parma e Genoa ultimi esempi) deve comunque valutare l’aspetto di un ingaggio non indifferente. Spiace non poco quando gente di talento decide di rientrare (vedremo se entro il 1 febbraio ci saranno sviluppi) soltanto al tramonto della carriera, tanto vale non pensarci più. Fin qui è stato molto più coerente Graziano Pellè che ha deciso di andare in Cina, è arrivato fino agli ultimi istanti contrattuali, si è proposto in Italia ma a condizione che non sia un vagito di pochi mesi. Alle grandi l’idea è piaciuta, tuttavia con la condizione imprescindibile di non andare oltre il prossimo giugno, al massimo inserendoci un’opzione. Siccome Pellè vuole essere coerente, ha deciso – almeno fin qui – di valutare altre proposte dall’estero ma che non comprendano pochi mesi e poi “è stato bello, salutiamoci”. Due strade diverse rispetto al El Shaarawy che, invece, ha aspettato e aspetterà ancora, con assoluta fiducia, fino a quando non gli diranno che la Roma è un sogno impossibile.

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