Eder-Pellè ok, Parolo corre Ma dov’è finita la difesa?

Israele non è la Francia, dice Ventura. Giustamente: la sua prima Italia si è trovata di fronte una squadra già pronta fisicamente e mentalmente, con qualità e cattiveria da “partita vera”. I nostri, si sa, si accendono quando in palio ci sono i punti e ancora di più nei match da dentro o fuori, vedi Euro 2016. Ma al Mondiale russo bisogna arrivarci, e tra 96 ore ad Haifa si fa sul serio: ecco cosa ci dice l’amichevole di Bari.

la coppia va — Uno corre come un matto, azzarda l’uno contro uno, si allarga e cerca l’assist. L’altro stoppa, controlla, si gira e segna: sempre bei gol, come all’Europeo. Possiamo discutere di Berardi e di quanto possa tornare utile alla Nazionale, ma Eder e Pellè insieme funzionano alla grande. Anche in una serata non brillante come quella del San Nicola, i due attaccanti hanno dimostrato che la loro intesa va alla grande. Quando sono vicini cercano lo scambio alternando i movimenti a ridosso dell’area, quando sono più lontani confezionano azioni belle da rivedere, come quella che ha portato al gol del centravanti dello Shandong Luneng.

chiello e il muro di burro — Andatevi a rivedere i gol di Martial e Giroud: dov’è finito il muro azzurro? E la concentrazione di Chiellini? Eccolo, il vero difetto (a sorpresa) di questa prima Italia targata Ventura. Che dà pure fiducia ad Astori e non viene ripagato. La difesa deve tornare ad essere il nostro punto di forza: troppo brutta e svogliata per essere vera, quella di stasera.
Giorgio Chiellini e Moussa Sissoko. Afp

Giorgio Chiellini e Moussa Sissoko. Afp

parolo corre, candreva crossa — Con Giaccherini fuori e Verratti inizialmente in panchina, Parolo e Candreva hanno tenuto in piedi il centrocampo azzurro. L’esterno dell’Inter si è mosso bene a destra e si è presentato anche al tiro senza inquadrare la porta, oltre ai soliti cross per Pellè; il laziale ha recuperato palloni e provato a innescare le giocate nel traffico della mediana tutta muscoli di Deschamps. Sono i punti fermi dell’Italia post Conte, e con Verratti dal 1’…
milanisti giù — Donnarumma, De Sciglio, Montolivo, Bonaventura: il blocco Milan ha toppato. Il debuttante da record si fa infilare da Kurzawa e dall’emozione, il terzino è tornato timido e insicuro come prima dell’Europeo, il capitano rossonero abbassa i ritmi di un centrocampo che certo non viaggiava a mille all’ora prima del suo ingresso e Jack è sembrato spaesato nella posizione di interno nel 3-5-2, che Giaccherini aveva coperto alla grande in Francia.
approccio — La sconfitta con la Francia è figlia di una tenuta fisica non ancora ottimale e di una certa imprecisione, forse dovuta al cambio tecnico in panchina (“Abbiamo avuto solo tre giorni”, spiega Ventura). Ma quello che la prima Italia di Ventura ha davvero sbagliato è l’approccio alla partita: niente fame, poca voglia, troppi cali di concentrazione. Tutta roba da cestinare in fretta, perché non sarà la Francia, ma Israele è dietro l’angolo…

 Marco Fallisi 

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