Ecco perché Conte ha scelto il piano G (come Gervinho)

Pur diverso dal belga, l’ivoriano potrebbe essere il vice Lukaku. Salta l’uomo e in ripartenza è micidiale. Pinamonti pedina di scambio con il Parma

E se il vice Lukaku fosse un attaccante completamente diverso dal belga? Antonio Conte ci ha pensato a lungo, in questi mesi, e il nome cerchiato di rosso e messo in cima alla lista della spesa è quello di Gervinho. Rimandato Pinamonti, che in stagione – anche a causa di qualche problema alla caviglia – ha giocato solo 45’ tra Serie A e Champions, il tecnico salentino ha individuato nell’ivoriano del Parma il sostituto ideale del belga, magari da portare a Milano con uno scambio di prestiti con l’ex Genoa. Difficile immaginare due attaccanti più lontani per caratteristiche, eppure l’ex Roma permetterebbe ai nerazzurri una varietà nel sistema di gioco che al momento nessuno, lì davanti, è in grado di dare. È il “Piano-G” di Conte, quello che l’allenatore ha intenzione di imbastire per portare a casa lo scudetto.

ANTIPODI

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Partiamo dalla caratteristica che più di tutte salta all’occhio. Fisicamente, Lukaku e Gervinho sono l’uno l’opposto dell’altro. Il primo, dall’alto dei suoi 191 cm per 93 chili, fa della potenza e dello strapotere fisico uno dei suoi punti di forza: quante volte, in questo anno e mezzo, abbiamo visto il belga portarsi sulle spalle i difensori come fosse un giocatore di football? Tante, e i risultati si sono visti abbastanza chiaramente: 49 gol in 69 partite tra tutte le competizioni. L’ivoriano è invece magrolino, cede all’altro 12 centimetri e più di 20 chili, ma le immagini degli avversari che gli corrono dietro, cercando un recupero impossibile, sono diventate un classico delle sue cinque stagioni e mezzo in Serie A. Segna meno, e qualche errore di troppo probabilmente gli è costato il salto di qualità in carriera, ma forse più di tutti – nel nostro campionato – ha la capacità di creare buchi nelle difese avversarie e mettere gli altri nelle condizioni di fare gol.

PANCHINA CORTA

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Quello dei pochi sostituti in attacco, per Conte, è stato un problema per tutta la sua gestione. Con la Lu-La intoccabile, nelle partite in cui serviva cambiare qualcosa in avanti il tecnico non ha mai avuto troppa scelta. Sanchez è il primo cambio designato, ma (senza dimenticare gli infortuni) per quanto tecnicamente sia ancora un giocatore di primo piano, negli anni ha perso quella rapidità che lo ha reso imprendibile a Udine, Barcellona e Londra (sponda Arsenal). Perisic è stato provato qualche volta in quella posizione (proprio contro il Parma di Gervinho), ma il suo ruolo è un altro e le sue quotazioni, in questo periodo, non sono troppo alte. L’ivoriano era stato richiesto già in estate proprio perché Conte è innamorato delle sue caratteristiche, che nessuno nel suo attacco ha. Velocissimo, e in grado come pochi di saltare l’uomo, l’ex Roma garantirebbe ai nerazzurri quel cambio passo negli ultimi metri – e nella fase finale dei match – potenzialmente decisivo nelle partite in bilico. Con un’Inter più “attendista”, le folate dell’ivoriano risulterebbero devastanti in ripartenza, e in un eventuale attacco a 3 sarebbe perfetto lì sulla sinistra. Conte ha le idee chiare, il suo “Piano-G” è pronto: l’assalto allo scudetto può cominciare da qui.

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