È un Empoli fenomenale: suo lo scudetto Primavera. Atalanta, niente tris

Dopo aver eliminato Juventus e Inter, i toscani battono 5-3 l’Atalanta, trascinati da un super Baldanzi

Non riesce il tris all’Atalanta Primavera, che dopo due scudetti di fila si arrende all’Empoli, ultima delle qualificate alla fase finale, proprio all’ultima giornata di regular season. La squadra di Buscè, squalificato dopo il rosso in semifinale, firma l’ennesima impresa, dopo aver eliminato Juventus e Inter, vince 5-3 a Sassuolo, trascinata dall’ennesima ottima prova del numero 10 Baldanzi, che vince il confronto a distanza con l’altro fantasista Cortinovis, e riporta a casa uno scudetto che nella categoria mancava dal 1999.

LA PARTITA

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La partita non comincia bene per l’Atalanta: Italeng calcia debolmente una buona occasione, poi Ghislandi, uno dei pilastri della squadra, deve uscire per infortunio (al suo posto Grassi, che va a fare l’esterno sinistro, Renault torna a destra, nel suo ruolo naturale). E al 26’ arriva il vantaggio dell’Empoli: Ekong viene messo a terra da Ceresoli, ammonizione e calcio di punizione nella lunetta dell’area, Baldanzi la tocca indietro per Asllani, che calcia di potenza, alle spalle di Dajcar. Pari quasi immediato: cross basso di Gyabuaa, preciso destro dal limite di Sidibe. Dura poco anche l’1-1: in dieci minuti l’Empoli ne fa due. Baldanzi semina due avversari in velocità – il secondo è proprio l’altro numero 10, Cortinovis – e calcia con il destro, battendo un Dajcar tutt’altro che impeccabile, come pure sul gol di Ekong, che parte in contropiede e lo beffa con palla tra le gambe.

DOPPIO CAMBIO

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Nell’intervallo Brambilla cambia subito due difensori, inserendo un centrale (Cittadini) e un centrocampista (Oliveri), per passare dal 3-5-2 al 4-2-3-1, dopo 3’ cross basso di Cortinovis, dalla parte opposta rimette in mezzo Gyabuaa, Italeng rovina tutto calciando altissimo dal dischetto del rigore. Due minuti dopo altro errore del numero 9 dell’Atalanta, che però all’8’ si fa perdonare mettendo in rete di testa il pallone del 2-3. Ma l’Empoli ristabilisce le distanze due minuti dopo con Ekong, che scatta in posizione sospetta e firma la doppietta a due passi da casa (è nato a Reggio, quando il padre, ex nazionale nigeriano, giocata nella Reggiana): tante proteste, ne fa le spese il secondo di Brambilla, Marco Zanchi, allontanato dalla panchina.

ALTRI TRE ESPULSI

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Al 26’ De Nipoti, in campo da 4’ per Ghisleni, interviene con il gomito alzato su Pezzola: l’arbitro lo espelle, mischione di giocatori che protestano, il numero 6 dell’Empoli si rialza e spintona l’autore del fallo, prima ancora che possa lasciare il campo, cartellino rosso anche per lui. Al 39’ l’Atalanta resta in 9: scatto del solito Baldanzi, Scalvini lo ferma un paio di metri prima dell’ingresso in area. Asslani batte la punizione, Dajcar respinge corto, Fazzini arriva sulla ribattuta ma calcia alto. C’è ancora tempo per un rigore di Cortinovis al 90’ (fallo di mano, trasformazione impeccabile con portiere spiazzato), e per la risposta, un minuto dopo, del solito Baldanzi, che riceve da Fazzini – ottima la sua fuga sulla destra – aggira il diretto avversario e calcia in rete sul secondo palo il pallone del 5-3, buono per festeggiare il premio di MVP delle finali, intitolato a Piermario Morosini (che gli sarà consegnato dal cugino, Piergiulio). L’Atalanta chiude in avanti, Cittadini colpisce l’incrocio dei pali, poi l’Empoli può festeggiare.

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