E se Mou andasse al Psg? Da Conte a De Zerbi, i 4 possibili allenatori futuri della Roma

Incontro fra il d.s. Campos e il manager dello Special One. I giallorossi valutano diversi profili, tra cui anche Amorim e Thiago Motta

Se i bookmaker registrano davvero il termometro delle possibilità degli eventi, allora il matrimonio fra José Mourinho e la Roma sembra davvero ai titoli di coda. Le quote, infatti, cominciano a essere basse, mentre nella pancia di Trigoria e dell’Eur – le sedi del club – nonostante la famiglia Friedkin predichi sempre riservatezza, si sentono rumori di sciabole. Tutto fatto, quindi? Non proprio. Ieri dalla Francia sono lievitate le notizie che vogliono lo Special One candidato alla panchina del Psg, forse come unica cura alla incapacità dello squadrone di vincere in Champions.

Fascino Psg

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Si è parlato infatti di un incontro fra Luis Campos, plenipotenziario del mercato per il club, con gli emissari di Mendes, storico manager dell’allenatore, per creare una “connection” portoghese in grado di far sognare i tifosi. Già, perché se quelli della Roma sarebbero in gramaglie per l’addio di Mourinho, quelli del Psg lo accoglierebbero come una sorta di messia in grado di portarli dove nessuno è mai riuscito ad arrivare. Impressioni? I giochi non sono ancora fatti. Non a caso non mancano i sussurri velenosi che vogliono che sia l’entourage dello stesso Mourinho ad anestetizzare le voci per far pressione sui Friedkin. Una cosa è certa: non sembra il modo migliore per preparare la semifinale di Europa League contro il Bayer Leverkusen, anche perché la squadra giallorossa è fieramente legata al proprio tecnico.

Le ruggini

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Detto che negli ultimi tempi lo Special One è stato avvicinato anche al Chelsea e al Real Madrid, qualora Ancelotti dovesse virare sul Brasile, di sicuro i rapporti fra la proprietà statunitense e il portoghese non sono idilliaci. Basti pensare che da quattro mesi José ha chiesto un incontro per discutere del futuro e finora non è stato accontentato, nonostante – come ha detto lui stesso – “io sono più di un allenatore e sono un po’ stanco di questo”.Oltre a esternazioni sempre divisive, il principale motivo del contendere è vecchio come la storia del calcio: Mourinho crede di non avere una rosa adatta a lottare su più fronti (“non abbiamo investito per andare in Champions”) e quindi di stare facendo “un miracolo” nel rendimento, mentre i Friedkin sono convinti di avere allestito un gruppo adatto ai traguardi.

Insomma, quando José parlava di “mercatino”, il g.m. Pinto, sulla Gazzetta, rispondeva chiaro: “Non ci manca nulla per competere fino alla fine. Non abbiamo preso tutti i giocatori che sognavamo, ma abbiamo tutti quelli che ci servono per i nostri obiettivi. Perché viviamo nel mondo reale e non quello fatto solo di desideri”. E a questo proposito, il fatto che il mercato della Roma sarà limitato dal fair play finanziario fino al 2027 non lascia molto margine a ipotesi di grandi investimenti anche nella prossima stagione, l’ultima del contratto di José. Ma anche su questo il portoghese è stato esplicito: “Nel calcio i contratti valgono quello che valgono”. Come dire, resto solo se cono convinto.

Eredi

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In ogni caso, Mourinho ha un ingaggio non banale da 8 milioni a stagione e, al momento, nessuna offerta già pronta. Quindi la permanenza non è da escludere, anche se il club segue già degli allenatori che, pur con profili diversi, possano dare garanzie. I nomi? Antonio Conte, Roberto De Zerbi, Thiago Motta e Ruben Amorim, ma occhio ai colpi di scena. Ma una cosa è certa, l’eredità Mourinho, per tutti, sarebbe di difficile gestione.

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