È l’ora delle figurine. Il nuovo formato piace pure a Del Piero: “Sempre un’emozione”

Ale è il testimonial dell’ultimissima raccolta che presenta tante novità per i collezionisti

Estate 1992, esterno giorno. Il sole fa i dispetti, così il viso del giovane Alessandro Del Piero per metà è illuminato e per metà è all’ombra.

Maglietta del Padova, prima figurina delle carriera di un giovane promettente. E’ la figurina doppia, quella classica per la Serie B. Del Piero divide il prestigioso spazio con Gaetano Fontana, che poi avrebbe assaggiato la A e indossato le maglie di Fiorentina e Napoli. «Era bravo. E poi, a finire su quella figurina insieme a me, non gli è andata così male. Che emozione ogni volta che il fotografo veniva a scattare per la Panini». Sorride Del Piero mentre osserva quel giovane Alessandro, ricco di capelli e di sogni, sguardo fiero ma non particolarmente sorridente perché sai com’è, la prima figurina non si scorda mai. Ieri Del Piero ha fatto un viaggio nel tempo partecipando alla presentazione della nuova collezione Panini. E si è ricordato che nel 1993-94, ossia la prima stagione alla Juve, la Panini lo mise… in tribuna. C’erano solo sedici prescelti per ciascuna squadra e Ale finì nell’elenco degli “altri” insieme a Baldini, Ban, Francesconi e Galia. Dall’anno seguente la sua figurina diventò una delle più ricercate.

Le novità Del Piero sfoglia l’album 2021-22 con grande attenzione mentre Antonio Allegra, direttore del Mercato Italia Panini, presenta le novità della collezione numero 61: «Su tutte, il formato figurina, che richiama alla memoria la raccolta 1972-73: oltre al classico mezzo busto c’è anche un’immagine del giocatore in azione». Del Piero e Allegra sono ospiti della Lega Serie A a Milano, mentre da remoto sono collegati il padrone di casa Luigi De Siervo (a.d. della Serie A), Mauro Balata (presidente di Lega B), Francesco Ghirelli (presidente Lega Pro), Umberto Calcagno (presidente Aic) e Renzo Ulivieri (presidente Allenatori). In collegamento c’è anche Giacomo Raspadori, che ricorda gli anni in cui cercava nelle bustine le figurine dei giocatori della Nazionale e adesso è lui a indossare l’azzurro. I collezionisti potranno sbizzarrirsi con le figurine della Serie A femminile, la B, la C, la D e le sezioni speciali come gli “EA Sports Player of the Month” e “Coach of the Month”, riconoscimenti mensili della Lega Serie A per giocatori e allenatori.

La Juve in difficoltà Del Piero non vorrebbe affrontare argomenti di attualità calcistica. Mercoledì sera Alessandro era a San Siro per la Supercoppa e al 120’ non avrà avuto pensieri particolarmente piacevoli: «Questa sconfitta lascia l’amaro in bocca e anche un po’ di negatività, ma i ragazzi sapranno reagire. La stagione della Juve è caratterizzata da tante difficoltà, ma proprio il modo in cui la squadra prova a superarle ci dà l’idea delle potenzialità. E’ un percorso complicato, però nei momenti di grande emergenza la Juve dà sempre qualcosa in più. E la situazione oggi è diversa da quella di uno o due mesi fa: adesso il quarto posto non è così lontano, la qualificazione agli ottavi di Champions è stata centrata e insomma le prospettive sono migliori». Nonostante l’infortunio di Chiesa: «Mi dispiace moltissimo per Federico, mancherà alla Juve e alla Nazionale. Ma ha la struttura fisica e l’età per recuperare in fretta e tornare in grande forma». A prescindere da chi gioca, Allegri sta cercando di raggiungere un certo equilibrio: «Fin dall’inizio della stagione credo fosse questa la strada che Allegri voleva seguire: registrare la fase difensiva e poi occuparsi di quella offensiva. A volte le cose funzionano, a volte meno». E intanto il campionato è vivo: «Le prime quattro squadre stanno andando forte e sono tutte in corsa. Sono felice di vedere quest’incertezza e questa lotta al vertice. Faccio i complimenti soprattutto a Simone Inzaghi e a Spalletti, che in estate sono entrati in un nuovo ambiente. E l’hanno fatto benissimo». Prima di scappare, Del Piero viene stuzzicato da Ulivieri: «Hai visto che ci sono anche le figurine degli allenatori? Tu hai fatto il corso, quando pensi di iniziare?». Ale sorride e va via in dribbling: «C’è tempo, mister. C’è tempo». E lancia un’occhiata a quel giovane Alessandro del 1992, tanti capelli e lo sguardo fiero.

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