Dzeko-Mayoral, la coppia più prolifica degli ultimi 8 anni per la Roma

I centravanti giallorossi sono i più prolifici dai tempi di Zeman, a questo punto della stagione. Fuori dal campo amano la tranquillità, il bosniaco ha un’area fitness privata mentre lo spagnolo fa yoga

Chiara Zucchelli

19 febbraio – Milano

L’allenatore era Zeman, gli attaccanti centrali Totti e Osvaldo: erano 8 anni che la Roma non aveva, a questo punto della stagione, una coppia di bomber così prolifica. Eccezion fatta per l’anno di grazia di Dzeko (con Spalletti) 2016-2017, quando a questo punto della stagione solo Edin era a 25 reti. La coppia gol formata dal bosniaco e da Borja Mayoral è, finora, una delle più continue della storia recente romanista.

Non considerando in questo calcolo Salah, che non faceva la punta centrale, la Roma non aveva due attaccanti così con il numero 9 sulle spalle (idealmente e non) dai tempi di Zeman. Non una cosa da poco per Fonseca che, al netto di scelte anche poco popolari (vedi la fascia di capitano tolta a Dzeko), è riuscito a ricavare il massimo dall’alternanza tra i due.

DOPPIO BOMBER

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Dieci gol Borja Mayoral, 9 Dzeko, arrivato a 115 con la Roma e da ieri anche recordman dei bomber in Europa League della storia giallorossa: 13 le marcature per lui, una in più di Rudi Voeller. Se Edin, al netto del Covid, del mercato e della rottura con Fonseca che gli ha fatto saltare sette partite in stagione, continua a macinare record, per la prima volta da quando è a Roma non solo ha un’alternativa credibile e forte, ma un vero e proprio giocatore che tatticamente può essere una risorsa in più per l’allenatore e la squadra.

E anche per Dzeko stesso, non più costretto – a 35 anni – a dover giocare sempre. Ma l’ipotesi di vederli in coppia per ora appare remota: “Sono aperto a tutte le soluzioni in futuro, ma ora mi piace come stiamo giocando”, ha detto Fonseca. Ma se la Roma andasse avanti in coppa, l’alternanza tra i due bomber potrebbe diventare la chiave di volta in attacco. Dzeko contro l’Udinese è entrato bene, tenendo palla, andando a risolvere situazioni spinose al limite dell’area e dandosi da fare in attacco (trattenuto da Molina, ma Giacomelli non ha però assegnato il rigore) e lo stesso ha fatto ieri sera Borja in coppa, andando a chiudere la partita nel finale e regalandosi il decimo centro stagionale (record personale).

DIVERSI IN CAMPO

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Diversi come età (Borja ha 11 anni in meno), esperienze di vita (Dzeko ha quattro figli dai 17 anni ai 5 mesi, mentre lo spagnolo vive da solo) e carriera, sono differenti tatticamente nel gioco di Fonseca. Per questo rappresentano una risorsa: Mayoral ha più nel DNA la profondità, mentre Dzeko ha caratteristiche che in certe fasi di gioco (quando serve venire a prendere il pallone più indietro) sono determinanti. Il bosniaco fa valere fisico e tecnica e può mandare dentro Veretout o i trequartisti, Borja ha dalla sua brillantezza e capacità di occupare l ’area di rigore molto bene.

SIMILI FUORI

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In comune, invece, hanno la grande professionalità fuori dal campo e la cura dell’allenamento extra Trigoria. Dzeko, per esempio, come ha raccontato sua moglie, a volte dorme da solo per riposare meglio e non essere disturbato dai bambini di casa. E ha creato nella villa di Casal Palocco un’area fitness dove allenarsi ogni volta che può, mentre Borja dedica tanto tempo a sedute personalizzate con un trainer e pratica yoga.

“Da Edin imparo ogni giorno”, ha ammesso ieri e chissà che anche questa non sia una delle chiavi della sua crescita. A fine stagione, salvo sorprese, le loro strade dovrebbero separarsi: Borja resterà ancora a Roma (in prestito, col riscatto probabilmente rimandato di un anno), Dzeko è destinato ad andare via. Intanto, però, c’è una stagione da portare a termine. E chissà che questa alternanza decisa da Fonseca, anche a costo di prendersi più di qualche rischio, non sia davvero decisiva.

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