Dzeko all’Inter, Sanchez alla Roma. Ma ci sono 4 milioni che separano i club

L’affare proposto dai giallorossi: per Suning lo stipendio del bosniaco peserebbe troppo. Previsto un altro vertice: serve uno sforzo dei Friedkin. Occhio alla carta Pinamonti

Filippo Conticello e Andrea Pugliese

29 gennaio – Milano

Uno scambio di prestiti clamoroso che può travolgere la Serie A, una bomba in un mercato sonnacchioso, ma pure un incastro complesso nel calcio colpito dalla crisi. Sotto i riflettori si illuminano di colpo Dzeko e Sanchez, la Roma e l’Inter: nell’incrocio di destini, il bosniaco andrebbe a Milano, il cileno nella Capitale. Per Edin finalmente il nerazzurro, la squadra che tanto lo ha cercato in passato. Per Alexis il giallorosso, la squadra pronta a dargli minuti e fiducia ma che, sopra ogni cosa, vuole liberarsi del centravanti-capitano in rotta con Fonseca. L’affare proposto dalla Roma promette di incendiare anche le prossime ore di mercato, nonostante sia tutto in salita. Una risposta ancora non c’è: le parti possono avvicinarsi, ma esistono problemi economici, fiscali e pure tecnici.

La situazione

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In un calcio diverso, tutto sarebbe forse andato a dama in tempi rapidi. Ma adesso tutte le squadre scarseggiano in liquidità e i nerazzurri, soprattutto, vivono un momento delicatissimo. Dalla Cina è infatti caduto l’ordine, indiscusso e indiscutibile, di azzerare ogni investimento. Mentre l’a.d. Marotta tratta per posticipare il pagamento di alcuni stipendi (in dirittura d’arrivo l’accordo per spostare a maggio le mensilità di novembre e dicembre), Suning esplora il mercato dei finanziatori alla ricerca di soci che possano portare ossigeno. Ancora per i prossimi giorni è poi in corso la due diligence con Bc Partners, il fondo più interessato (finora) a entrare nel pacchetto azionario. Se il traballante scenario è questo, la conseguenza è che il club non può tendere la mano: ogni eventuale operazione deve essere a zero. In questo caso, il problema sorge dal diverso peso dei due stipendi: il netto è simile (7,5 fino al 2022 per Dzeko, 7 fino al 2023 per Sanchez), ma nel lordo le strade si divaricano. Il contratto del bosniaco pesa per 13 milioni circa, quello del cileno costa all’Inter 9, grazie allo sconto fiscale contenuto nel Decreto Crescita di cui il cileno ha approfittato. Insomma, c’è una forchetta di 4 milioni che balla: tanti di questi tempi.

Gli occhi nerazzurri

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Le due parti sono al lavoro per limare la distanza e i contatti sono stati molteplici, non solo telefonici: ieri sera in un hotel di Milano in zona Stazione Centrale hanno parlato per un’oretta il d.s. nerazzurro Piero Ausilio e il g.m. giallorosso Tiago Pinto, che si rivedranno oggi dopo una notte di riflessione. I due giocatori non possono essere inseriti in uno scambio di prestiti esattamente alla pari e, come prima opzione, per trovare la quadra, la Roma dovrebbe colmare la differenza. Al contrario, l’Inter dovrebbe ridurre il monte ingaggi con qualche altra cessione (Eriksen resterà comunque). Semmai, potrebbe essere risolutivo inserire nell’affare un altro nerazzurro: escluso il redivivo Vecino, occhio al profilo di Andrea Pinamonti. Guadagna 2 milioni netti e per Fonseca colmerebbe il buco del centravanti d’area. Di certo, all’Inter si fanno anche valutazioni tecniche: Dzeko, amatissimo da Conte ma ingombrante, toglierebbe ossigeno e forse spazio a Lautaro, in odore di rinnovo. E i nerazzurri sono soddisfatti dell’equilibrio tra le punte titolari e dell’efficacia del reparto offensivo, il migliore della A (45 gol). Semmai servirebbe più cinismo e su questo Edin aiuterebbe.

L’ansia giallorossa

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Sanchez sarebbe ben lieto di trasferirsi a Roma: è una riserva, poco più che uno spacca-partite, ed è deluso dallo scarso utilizzo. Il suo malumore, però, è imparagonabile rispetto a quello di Dzeko che ieri a Trigoria si è allenato ancora una volta a parte. E l’impressione è che lo spartito sarà questo fino a fine settimana, a meno che non vada in porto prima lo scambio. Se invece l’operazione dovesse saltare, probabilmente Dzeko non sarà neanche convocato per Roma-Verona. Ieri la gente giallorossa aveva sperato anche in uno scambio con Mauro Icardi. Dzeko aveva infatti ritwittato questo messaggio: “Dzeko è il primo attaccante ad aver segnato 50 gol in A, Premier e Bundesliga. Potrebbe essere arrivato il tempo di andare a conquistare una nuova lega”. Tutti hanno pensato subito alla Francia e al Psg, pista però che ha perso subito sostanza, proprio mentre decollava quella con l’Inter. Nel frattempo è arrivato finalmente il giorno di El Shaarawy: ieri ha concluso i 21 giorni di isolamento e oggi svolgerà le visite mediche a Villa Stuart, per poi firmare il contratto fino al 2024 (base di 3,5 milioni, con bonus a salire). Se ritroverà Dzeko o no, però, non è ancora dato saperlo.

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